TRAMA
Due ragazzi in competizione durante l’addestramento nella scuola di caccia da combattimento della Marina: Maverick è un ribelle che prende troppe iniziative personali e ha una relazione con la bella istruttrice.
RECENSIONI
Il connubio più famoso fra la produzione di Don Simpson e Jerry Bruckheimer (Flashdance, Beverly Hills Cop) e la regia di Tony Scott: per quanto quest’opera sia patinata, furba, guerrafondaia e convenzionale, ha disegnato (anche grazie alle caratteristiche della fotografia di Jeffrey L. Kimball) le coordinate del cinema anni ottanta di successo al botteghino, contribuendo non poco al mito di Tom Cruise. A guardare bene, non era una novità il genere bellico aereo (con pizzichi di Ufficiale e Gentiluomo) unito al mélo sentimentale con donna contesa: basterebbe rivedersi I Cacciatori di Dick Powell (1958). Dal punto di vista tecnico/logistico, la pellicola ha avuto il pieno appoggio del Pentagono (Scott ringrazia usando qualunque espediente per esaltare gli aerei in volo) e rientra, anche per questo, nelle direttrici dell’ideologia reaganiana al cinema (sono lontani i tempi dell’umanista Ali del Futuro di David Lean): per rivivere e celebrare le scene di volo con il F-14 Tomcat, nel 2016 è stata nuovamente distribuita nelle sale cinematografiche in versione 3D. La colonna sonora divenne un tormentone (soprattutto “Danger Zone” di Kenny Loggins): la canzone “Take my breath away” dei Berlin (musica di Giorgio Moroder, altro simbolo degli anni ottanta) vinse anche l’Oscar.
