
TRAMA
Alaska: una cantante, con una figlia con cui ha un rapporto conflittuale, ed un ex-pescatore che, dopo un incidente, non è mai più tornato in mare, si fidanzano e intraprendono un viaggio in barca con il fratellastro di quest’ultimo, che frequenta brutti ceffi.
RECENSIONI
Piccole persone, grandi problemi: cambiano il clima e i paesaggi ma il cinema di John Sayles resta fedele a se stesso, sempre alla ricerca della Verità attraverso i personaggi, sempre eticamente complesso, innamorato della verbosità, di simbolici luoghi di frontiera, dello scavo nella memoria per rileggere eventi dati per scontati, delle partenze sottotono che, attraverso rivelazioni da colpo di scena, abbracciano infine con partecipazione le vicende degli esseri umani ritratti. Il titolo del film, allegoricamente, compare una lettera alla volta, sull’acqua, a rappresentare la ricomposizione di se stessi. Di Stella Solitaria torna il tema degli scheletri nell’armadio, di Promesse Promesse la canzone esclusiva dell’amico Bruce Springsteen (‘Lift me up’), mentre Mary Elizabeth Mastrantonio dimostra talento anche come cantante.
