TRAMA
1904: una vedova americana e i suoi due figli vengono rapiti da uno sceicco delle tribù berbere che, come riscatto, chiede la liberazione dal colonialismo occidentale.
RECENSIONI
Dopo aver rivisitato il mito “classico” di Dillinger, John Milius, nei suoi modi epici e insofferenti, rilegge “il” cinema classico tout court, riprendendo lo spirito di vecchie pellicole esotiche e avventurose, le schermaglie amorose che hanno fatto grande il cinema hollywoodiano e l’anima perduta della dignità del guerriero solitario. Ma il suo cinema era anche imbevuto di contestazione e disillusione degli anni settanta che, qui, marchiano sottilmente tutto, dalle vicende “politiche” nel confronto fra due “re” come Roosevelt (un grande Brian Keith) ed El Raisuli (Sean Connery), alla grande passione sentimentale, fino ai magnifici sguardi sulla Natura, che è come se ridimensionassero l’intera vicenda raccontata, richiamando a sé il “barbaro” protagonista, per farlo entrare nella Leggenda lasciando perdere la futile Storia.