TRAMA
Beau, diciassettenne, omosessuale, litiga con il compagno che, cadendo sul molo del lago, muore a sua insaputa. La madre di Beau, credendo il figlio colpevole, occulta il cadavere. Un uomo la ricatta: ha un vhs che ritrae i due amanti.
RECENSIONI
L’ingrediente di maggior interesse di questo thriller è il disegno dell’anomalo personaggio del ricattatore: i due registi sono particolarmente abili in due passaggi fondamentali della trama, quello in cui il ricattatore, osservandone la dimora, si rende conto di avere a che fare con una buona madre di famiglia e quello finale in cui la madre, cercando la videocassetta, sfiora le labbra del suo aguzzino. Il racconto tratto dal romanzo “Una barriera di vuoto” (“The blank wall”, pubblicato sul “The ladies home journal”) di Elizabeth Sanxay Holding pare un tipico thriller anni cinquanta con tocchi da noir romantico anni quaranta, Scott McGehee e David Siegel lo restituiscono come avrebbe potuto farlo Alfred Hitchcock ma sbagliando il ritmo, troppo pacato e d’atmosfera per riuscire a mantenere intatta la suspense. Probabilmente volevano al contempo rifarsi allo stile del Max Ophuls di Sgomento (1949), prima trasposizione di questo romanzo, senza possedere le doti necessarie; oppure si sono lasciati trasportare troppo dal tema sulla madre-coraggio di “cuore” e per la famiglia, senza riuscire però a far risaltare molto l’humus romantico. Buona comunque la prova degli attori e va dato atto alla pellicola di saper reggere dignitosamente fino alla fine.
