Drammatico, Evento, Recensione, Sala

UNA STORIA VERA

Titolo OriginaleThe Straight Story
NazioneU.S.A./ Francia
Anno Produzione1999
Durata111'
Fotografia
Montaggio
Scenografia

TRAMA

Iowa: il vecchio Alvin Straight, saputo che il fratello che non vede da dieci anni ha avuto un infarto, monta su di un tagliaerbe e tenta di raggiungerlo nel Wisconsin.

RECENSIONI

Semplicemente verso la Fine, lungo immense pianure, senza scorciatoie, massaggiando le ferite del cuore al chiarore delle stelle: la parabola di Alvin Straight giaceva nelle colonne del New York Times, finché la compagna (e montatrice) di Lynch non ha letto, in questo bizzarro on-the-road di 317 miglia, l'autodeterminazione purificatoria di un uomo che vuole riunire i ramoscelli (i fratelli) per non vederli spezzati (le gambe non lo sorreggono più). Il cantore della Metà Oscura raccoglie premuroso questa favola (vera) di speranza e abbandona le lenti deformanti con cui ha sempre osservato le infiltrazioni maligne sulla Buona Terra, allarga lo sguardo con le magnifiche lenti del direttore della fotografia Freddie Francis di Elephant Man e si fa cullare dai paesaggi in carrello lento (il tagliaerbe), lasciando che le inevitabili crepe nell'idillio sfreccino via rumorose (i suoni innaturali di camion, auto e silos), addormentando gli spettri del passato con la saggezza della vecchiaia e un'esistenza temprata nel dolore. Lo spartitraffico di Strade Perdute è dritto, se piove basta ripararsi, gli incidenti si superano con la generosità della brava gente, gli elementi stravaganti (dal mezzo di locomozione al gruppo di ciclisti fino ai cervi dal Nulla) sono parte integrante della realtà. Semplice. Il dolly in apertura scende lentamente e scopre un quadretto buffo/inquietante alla Twin Peaks: la musica di Badalamenti s'interrompe, la tensione salpa nel silenzio, s'ode un sordo tonfo. Da questo punto in poi, vestito di Velluto Blu, Lynch avrebbe elaborato la sua poetica dell'instabilità (Farnsworth è caduto a terra): ma questa è una Straight story, ci si rialza in piedi e si procede verso la luce, calpestando i dispettosi folletti, con fare assertivo che chiama a raccolta gli angeli a quietare il Cuore Selvaggio. Lungo il percorso può capitare di dover dispensare la propria saggezza ai giovani (la ragazza incinta, i gemelli litigiosi), fare i conti con i rimorsi (il racconto di guerra al reduce è straight, vero: un'esperienza vissuta da Farnsworth), con le proprie debolezze (l'alcolismo esorcizzato con una Miller Light), con vari ostacoli e la corsa contro un tempo abnorme (bisogna sempre prendere la strada più lunga e tortuosa, porta più lontano): tutto serve per rivedere il sereno cielo stellato e riconciliarsi con la vita.