
TRAMA
Convince l’amico, reduce da un esaurimento nervoso, a fare un colpo che va a buon fine ma, quando sostano in un motel, l’amico s’innamora della cameriera paraguaiana e il terzo socio scappa con auto e soldi per accorrere dal fratello nei guai
RECENSIONI
L’esordio dei due compagni di scuola Wes Anderson e Owen Wilson (co-sceneggiatore) gonfia un loro cortometraggio del 1994 e rivela al mondo il talento di un regista con un universo molto personale (di fuochi d’artificio, vedi il titolo originale che, in slang, indica una persona facile all’ira), popolato di amabili perdenti e straniati sognatori, quasi fosse un Jim Jarmusch più sentimentale (ma non sentimentalistico) e colorato. Saranno costanti del suo cinema anche il tema del mentore (Owen Wilson sogna di diventare un criminale come James Caan, con un personaggio favoloso), quello dell’amicizia, il soundtrack bizzarro, l’inconfondibile vena demenziale sottotono, i protagonisti adulti che giocano come bambini ed, esauriti, vessati dagli eventi, esplicitano sensibilità fuori dal mondo. Sono innocenti, qualunque cosa facciano, che si scontrano con la dura realtà. Il benemerito James L. Brooks è produttore esecutivo.
