
TRAMA
Un serial killer che ama decapitare le sue vittime uccide i genitori medium di una ragazza anoressica rumena, la quale si rifugia da un giornalista.
RECENSIONI
Dario Argento sceglie uno spunto plateale (l'anoressia) per ricamarci sopra in modo superficiale, iperbolico, improbabile e con Grand Guignol (nemmeno tanto efferato). Aggiunge un elemento horror (un banale serial killer decapita-teste) e insegue il giallo (mediocre) senza costruirlo indizio dopo indizio, ma riservando(si) tutto per una soluzione finale inverosimile. Quando il cinema del maestro si riduce a formula schematica (“vittima – inseguita –dallo - psicopatico”) è finita. Tale vuoto contenutistico e stilistico è sopperito dal talento argentiano nel comporre atmosfere angoscianti ma ci pensano la sua incapacità cronica nell’essere omogeneo, credibile e, soprattutto, nel dirigere gli attori (figlia compresa: brava nelle espressioni, improponibile nella dizione) a renderlo vano.
