Commedia, Recensione

SUPER NACHO

Titolo OriginaleNacho Libre
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2006
Genere
Durata100'
Scenografia

TRAMA

Un frate con ambizioni di Luchador decide di inseguire il suo sogno, spinto dalla nobile causa di aiutare gli orfani che risiedono presso il suo convento.

RECENSIONI

L’insostenibile leggerezza dei personaggi di Jared Hess e’ esplosa lentamente, trasformando la sua opera d’esordio, il microscopico Napoleon Dynamite, in un successo epocale.  Le avventure dello stralunato adolescente e del suo amico messicano hanno generato slogan (Vote for Pedro!) e battute che sono finite su t-shirts che, a loro volta, sono finite sulla copertina del New York Times, indossate dagli “illegal aliens” che si sono riversati pacificamente nelle piazze di tutti gli Stati Uniti per farsi riconoscere come parte intergante di quella america che si ostina a non ammettere il suo bilinguismo de facto.  Napoleon ritorna in salsa (appunto) messicana, incarnandosi nel plastico sopracciglio di Jack Black, perfettamente supportato da un divertentissimo Hector Jimenez.  Corredato di permanente, baffi, e accento fasullo, Black si lancia in una performance istrionica, esibendo tutto il suo repertorio di gesti, sguardi, danze e canzoni.  Inutile dire che il risultato e’ esilarante, anche se talvolta l’umorismo da frat boy del geniale comico si disperde nelle atmosfere grottesche ma rarefatte che Hess riesce a creare con le sue diaboliche sottrazioni.  Cio’ nonostante, il film e’ leggero come una piuma, e regala momenti impagabili, come il montaggio che racconta l’allenamento dei due improbabili Luchadores, fatto di meloni, frecce, alveari, sterco, fionde, e altri ammennicoli.  Nacho Libre si vede e si dimentica, ma e’ capace di mettere di buon umore anche il piu’ ostinato degli spettatori.  Forse anche quel presidente che l’accento messicano proprio non riesce a digerirlo.