TRAMA
Gli idraulici Mario e Luigi tentano di salvare Principessa, catturata da dinosauri evoluti provenienti da un’altra dimensione, capeggiati dal crudele Koopa.
RECENSIONI
Il primo film ad essere tratto da un videogioco (della Nintendo) è una produzione Disney curata dal Roland Joffé (!) di Mission: l’idea era di attirare al cinema orde giovanili di assidui frequentatori di sale giochi, affidando l’adattamento cinematografico a due registi inglesi che, all’epoca, sembravano i migliori rappresentanti di una nuova generazione figlia del computer (sono i creatori del mitico personaggio digitale Max Headroom), con un modo di girare tutto tecnicismi ed effetti speciali, con la velocità più importante della sostanza, delle emozioni scaturite da una drammaturgia tradizionale, della credibilità del racconto. I loro (per l’epoca) montaggio spedito e movimenti di macchina vorticosi, come nel precedente D.O.A., creano più confusione che altro, ed è paradossale in questa sede visto che la trama, come nel videogioco relativo, è di una banalità disarmante (nel primo Mario Bros. del 1981 la bella era rapita da un gorilla, non da un dinosauro, ma i rettili nel 1993 erano di moda, vedi Jurassic Park). La sceneggiatura peggiora la situazione con dialoghi e personaggi stupidi, eventi ed invenzioni sgangherate, aiutando a sconfinare nel ridicolo i registi che li ammassano senza senso e stile. Al di là del facile parallelo col regime totalitario nazista, fra soldati-marionette e contestazioni degli intellettuali (due evoluti…idioti) e degli artisti (il musicista), la fantasia degli autori è poca, il background culturale grossolano e lo sperpero di scenografie, effetti digitali e meccanici ricorda quello altrettanto inutile del Moonwalker di Michael Jackson. Si salvano, per simpatia, gli energumeni con la testa piccola che amano danzare. Pacchiano come potrebbero esserlo i film, se esistessero davvero, “I was a teenage Mammal (mammifero)” e “Il Bacio del Dinosauro”, citati da manifesti.
