
TRAMA
Homer combina un pasticcio peggiore del solito e, com’è, come non è, Springfield viene messa sotto vuoto e rischia di essere cancellata dalla faccia della terra…
RECENSIONI
Il Film si apre con una tipica, ludica vertigine simpsoniana: il meta-cartone Itchy&Scratchy vede il proprio portato autoreferenziale elevato al quadrato dal suo rivelarsi “film tratto dalla serie tv” all’interno di un “film tratto dalla serie tv” e dalla sparata di Homer che, sguardo in macchina, ricorda al/ai pubblico/i in/nelle sala/e che è da stupidi pagare il biglietto del cinema per vedersi uno show trasmesso gratuitamente in tv. E già ci siamo fatti un’idea di come il film dei Simpson cercherà di parafrasare cinematograficamente temi e stilemi della serie televisiva. I Simpson, infatti, giocano spesso con il loro essere-cartoni-consapevoli-di-esserlo. Solo per fare alcuni esempi: in un episodio i personaggi realizzano di aver concluso la puntata prima del tempo e tergiversano fino alla sigla, in un altro cercano la morale dell’episodio non cavandone un ragno dal buco, in un altro ancora, a una dichiarazione di “assurdità” dei/nei cartoni animati si fa seguire l’apparizione di un doppio di Homer. E Il Film, come abbiamo visto, si apre dunque con la presa di coscienza del film stesso di essere un’appendice più o meno (in)utile dello show televisivo. E così via. Nel senso che i tratti caratterizzanti della serie tornano puntuali e, a volte, riplasmati sul grande schermo: dalla struttura narrativa che sembra procedere per blanks motivazionali (occorre fare mente locale per ricostruire come si arriva, precisamente, dal porcellino di Homer all’ipotetica distruzione di Springfield), alle gag puramente visive, che il minutaggio cinematografico permette di dilatare (il lungo mascheramento “profilmico” delle pudende di Bart) passando per le comparsate eccellenti [i Green Day, Schwarzenegger (in realtà "doppiato" da Harry Shearer)] e le citazioni cinematografiche (Titanic, Una scomoda verità). Con qualche gustosa aggiunta, mirata a sfruttare il nuovo medium: piccole arditezze teoricamente negate al piccolo schermo (le pudende di Bart “finalmente” mostrate in primo piano), grafica e animazioni più curate, una maggiore fisicità tridimensionale e alcune sequenze costruite sull’impatto spettacolare (le grandi scene di massa) e sul potenziale espressivo cinemascopico (la campagna di sensibilizzazione ambientale porta-a-porta di Lisa risolta con un piano-sequenza costruito sulla profondità di campo). Questo per dire che sì, nonostante le succitate, intelligenti aggiunte “esclusive”, I Simpson: Il Film è I Simpson che siamo abituati a conoscere, nella nuova forma di una sorta di maxi-episodio anabolizzato, dal look&feel sostanzialmente familiare con l’eccezione di un retrogusto appena più “epico” (tra l’altro già assaporato con il doppio, memorabile episodio a cavallo tra le stagioni 6 e 7 Chi ha sparato al Signor Burns? ). Detto questo: c’era “bisogno” del film dei Simpson? La domanda è stupida e la risposta è no (e gli autori ce lo hanno fatto iper-ironicamente notare a inizio pellicola); Il Film nulla aggiunge e nulla toglie ai buoni vecchi Simpson, che certo hanno 18 anni e un po’ di corda, come no, la mostrano. Ma sono e restano I Simpson, tanto basta.
