Drammatico, MUBI

HOW TO HAVE SEX

Titolo OriginaleHow To Have Sex
NazioneU.K., Grecia
Anno Produzione2023
Durata91'
Montaggio

TRAMA

Tre adolescenti, Tara, Skye ed Em, partono dopo aver terminato la scuola per vivere quella che sperano sia la migliore vacanza della loro vita. Per Tara questo viaggio,  tra tutti gli eccessi, dovrà avere anche il sapore elettrizzante della prima volta…

RECENSIONI

Il titolo è quello di un possibile manuale: Come fare sesso - sottinteso: per la prima volta. Perché Tara è ancora vergine, a differenza delle sue due migliori amiche, con cui vola a Creta per una vacanza in attesa dei risultati finali dell'esame di maturità, e la missione tutt'altro che implicita di questo viaggio ad alto tasso alcolico è di farle vivere la sua prima volta. Come fare sesso: non dovrebbe essere difficile, nella bolla di divertimento coatto che coincide col villaggio greco dove le tre adolescenti britanniche soggiornano. D'altronde, il loro hotel è una sorta di alveare brulicante di giovani pieni di ormoni e shottini, che l'esordiente Molly Manning Walker filma coi toni ipersaturi e ipercinetici di quello che, in principio, ha le forme di una commedia sguaiata (e genuinamente divertente), un coming of age sboccato ed energetico, un racconto d'estate tra fluo, pastiglie e reggaeton. La regista, classe 1993, viene dalla direzione della fotografia e dal videoclip, e sfodera disinvoltura nel mettere in scena il rapporto dei corpi con gli spazi e con la musica (è stato girato in location, con centinaia di comparse, durante veri party balneari), incollando la macchina da presa all'epidermide imperlata di desiderio, sudore e crema solare dei suoi protagonisti, catturando l'autenticità delle interpretazioni delle sue attrici (su tutte la magnifica Mia McKenna-Bruce, una rivelazione) e restituendo l'energia grezza, animalesca, di un'esperienza collettiva e condivisa. Il trio è coeso e apparentemente votato alla sorellanza, ma è nell'interazione con il gruppo di nuove conoscenze che il film inizia a virare verso altri territori, e a far trapelare le tensioni e le ipocrisie, i pregiudizi e le aspettative sociali che lavorano costantemente sulla salute psicoemotiva delle ragazze. Agganciandoci esclusivamente all’esperienza in prima persona di Tara, giocando con ellissi e flashback per rendere l'effetto di un'alterazione che deriva dall'alcol, dal trauma e dalla vergogna, Manning Walker fa sconfinare il suo coming of age nel territorio perturbante del thriller, e il suo manuale assume tutto un altro senso: come fare sesso - anche se non volevi farlo, anche se avevi detto no.

Vincitrice con quest'opera prima del Certain regard a Cannes 2023, la regista ha dedicato il film «a tutte le vittime di violenza sessuale», e con intelligenza quello che delinea è un ritratto a 360° della cosiddetta cultura dello stupro, una mentalità che informa i comportamenti maschili quanto quelli femminili, e che costringe Tara, pressata dallo sguardo del gruppo dei pari, dalle convenzioni sociali, dalla necessità di non essere "diversa", a entrare in una modalità predefinita, meccanica e alienata. Usando i codici convenzionali della commedia "ubriaca" e poi del thriller, il film costruisce una precisa e urgente adesione al punto di vista della vittima di un rapporto non consensuale, con tutte le contraddizioni, le opposte pulsioni (rimuovere il ricordo/verbalizzarlo per condividerlo con qualcuno), la vergogna e la rabbia che questo provoca. Un'opera che tematizza la questione, complessa e attualissima, del consenso, senza retorica né didascalismi, ma con sguardo limpidamente empatico.