Commedia, Recensione

DUE IRRESISTIBILI BRONTOLONI

Titolo OriginaleGrumpy old men
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1993
Genere
Durata104’

TRAMA

In una cittadina innevata del Minnesota, due vecchi, acerrimi nemici, competono per il cuore della nuova vicina di casa, una rossa esplosiva, colma di vitalità.

RECENSIONI

Sono tornati! Il brontolone e lo scorbutico, la coppia vivente più Buddy Buddy (titolo del loro ultimo film insieme, datato 1981, se si eccettua la breve apparizione in JFK di Oliver Stone) del cinema, i buffissimi nemici/amici delle sapide commedie di Billy Wilder. È invecchiata la carne ma, a quanto pare, la neve protettrice dei suggestivi paesaggi naturali del Minnesota (con la caratteristica pesca nel ghiaccio) ha fatto miracoli, restituendo intatta la loro travolgente carica da cartoon, che mescola interdipendenza nell'odio e benevolenza (commovente il loro riavvicinamento finale), repressione dei sentimenti con fugaci lampi di tenerezza negli sguardi ed esplosiva "comunicazione" attraverso dispetti infantili e competizione spietata. Sono accompagnati da altre vecchie glorie in splendida forma: Ossie Davis, una Ann-Margret che dimostra ancora trent'anni nel ruolo da incorniciare d'una tutto pepe-e-cuore, Burgess Meredith (interpreta il padre di Jack Lemmon!) che chiude in "bellezza" la pellicola con una decina di ciak sbagliati in cui sciorina varie metafore sull'atto sessuale. Lo sceneggiatore Mark Steve Johnson (futuro regista di Daredevil) guarda, e ci mancherebbe altro, alla commedia classica che più appartiene alle due star protagoniste, vuole divertire ma anche stendere un velo di malinconia, parlando, indirettamente, di una terza età solitaria in attesa della morte ma con il bisogno di sentirsi ancora viva. Donald Petrie (figlio del Daniel Petrie di Cocoon: Il Ritorno) ha un debole per i meccanismi spiritosi d'antan, un'ottima corda per il sentimento (suo Mystic Pizza) e, forse memore della propria passata carriera da attore, sa mettere la macchina da presa al servizio degli interpreti, dando anche spazio, quando serve, all'improvvisazione.