TRAMA
Un atleta diciottenne di lotta libera vuole calare di peso per battersi con il campione di un’altra categoria. Con suo padre ospita a casa una bella ventunenne a spasso. Se ne innamora.
RECENSIONI
Questa volta il sodalizio fra Harold Becker regista e Darryl Ponycsan sceneggiatore (vedi Taps e Cocaina) non funziona: è come un involucro vuoto dotato di tante finestrelle per scrutarne un interno più profondo, anomalo e meno banale. Suggerimenti timidissimi lasciati cadere nel vuoto, come se si fosse solo all’ultimo momento scelto la via della presa (e realizzazione) più facile, su binari stereotipati per il target giovanile. C’erano l’ambiguità di alcune frasi pronunciate dal protagonista, il discorso sul ritagliarsi un posto nella vita (con il parallelo del tappeto fatto a cerchio della lotta libera), azzardi sulle esigenze sessuali adolescenziali. Resta, invece, la superficie con i meccanismi dell’esaltazione sportiva alla Sylvester Stallone e quelli che ammiccano ai giovani con tutti i pruriti possibili. Colonna sonora pop-rock, apparizione canora di Madonna (da cui il titolo italiano, ripreso dalla sua bella title-track), schizzo piacevole di alcuni personaggi minori e la curiosità per uno sport poco conosciuto (la lotta libera) anche se già ritratto nel meno conosciuto La Rivolta di Hadley di Fred Walton di due anni prima: meno ambizioso ma più riuscito.