TRAMA
Rubano la mascotte della squadra di football Miami Dolphins. Un eccentrico detective, specializzato in recupero animali, indaga sui membri del team sportivo.
RECENSIONI
Una faccia di gomma, un corpo che si muove a scatti ed al rallentatore come nei cartoons, oppure accennando passi di danza. Una comicità del corpo slapstick e figlia di Jerry Lewis, caricando medesimi tic e mimiche ma senza impersonarne il tipo di combinaguai perdente, bensì, nella fattispecie, un eccentrico detective “infallibile” (immancabili, allora, le musiche di James Bond, insieme al tema di Peter Gunn ed altri famosi motivi anni settanta) che suscita ilarità con la scompostezza nei luoghi e momenti più inopportuni: esplode il caso Jim Carrey, nel suo primo ruolo da protagonista assoluto fa faville al botteghino e rivela un nuovo talento comico irresistibile (anche quando recita…”col culo”, vedere per credere). L’idea del mestiere del protagonista, parto di Jack Bernstein, è davvero valida, offre gag spassose, anche se il racconto perde terreno con il “colpo di scena” finale, che va troppo “oltre” (confermando un ruolo andro(ide)gino per Sean Young dopo Blade Runner: il suo carattere ha sollevato non poche accuse di sessismo ed omofobia). La scena, però, è tutta per questo simpatico, scemissimo, irrefrenabile detective alle prese con i Miami Dolphins (il co-protagonista Dan Marino è il loro quarterback), gli animali (da animalista convinto), le donne (sexy e divertente la scena con il cagnolino che fa le feste alla conturbante padrona, dirigendosi verso le sue parti intime; da citare anche lo scatenato amplesso al suon di “The lion sleeps tonight”), i travestimenti (un portento la scena iniziale con il pacco da consegnare), le citazioni/imitazioni (Star Trek) e la transessualità (vedere la gag finale dello spogliarello con “identificazione”).
