Avventura, Recensione

CONGO (1995)

Titolo OriginaleCongo
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1995
Genere
Durata108’

TRAMA

Gli uomini di una spedizione alla ricerca di diamanti in Congo vengono massacrati da alcuni gorilla. Viene inviato un secondo gruppo, con uno scienziato in grado di comunicare con i primati.

RECENSIONI

Dopo il cult Aracnofobia e il mediocre Alive, questa era la prova del nove per il produttore associato di Steven Spielberg, Frank Marshall. Non passa l'esame con un’opera corriva, tratta da un romanzo (1981) di Michael Crichton (fra i suoi più belli) che rilegge Le Miniere di Re Salomone di Rider Haggard. La lotta dell'uomo contro la Natura, l'analisi dettagliata del progresso scientifico, temi ricorrenti nello scrittore, fanno solo da sfondo al principale (e poco onorevole, a meno che non si posseggano le doti di Spielberg) target della pellicola: spettacolo, effetti speciali e scontato intrattenimento di contorno (vedi il prologo ilare di caratteri e situazioni buffe). Non solo niente di nuovo, ma anche un esempio di errato uso delle nuove tecnologie (che contraddice proprio il messaggio "naturalistico" del testo), quando si ricorre a Stan Winston per animare finti gorilla (con Amy più disneyana che realistica), si ricostruisce l'Africa (per lo più) in studio e gli incontri con gli indigeni (la “tribù fantasma”) hanno il sapore del folklore fumettistico. In quest'ambiente di cartapesta, la caccia al tesoro rifà il verso a I Predatori dell'Arca Perduta, fra ironia, pericolo ed esotismo. Per fortuna gli interpreti sono (quasi tutti) validi (Tim Curry non sbaglia una prova), c'è almeno una gag da citare (gli africani che intonano "California dreamin’"), i gorilla-killer sono terribili e pittoreschi, la sequenza dell'eruzione (lava digitale esclusa) con gli smottamenti fa molta scena. Forse è il drammaturgo/sceneggiatore John Patrick Shanley (al cinema predilige la commedia ed ha firmato anche Alive) a frenare le corde migliori del regista, che non rinuncia, comunque, all'amato tema della sopravvivenza ed a più crude scene horror. Più cartoon che avventura, con la figura femminile al passo coi tempi, cioè "Ramba".