Commedia, Cortometraggio, Recensione

SCENES DE LIT

Titolo OriginaleScenes de lit
NazioneFrancia
Anno Produzione1997
Genere
Durata26'
Sceneggiatura

TRAMA

Sette episodi: ogni volta, due personaggi e un letto.

RECENSIONI

Le trou noir - Un soldato ingaggia una prostituta la cui specialità è la fellatio con accompagnamento di Marseillaise.
Monsieur Propre - Un uomo e una donna discutono d'igiene personale.
Madame - Un ragazzo corteggia una signora di mezza età.
Tête bêche - Un conto... alla rovescia.
L'homme idéal - Una ragazza non sa come dichiararsi all'uomo che ama. Un'amica le dà una mano.
Love in the dark - Un ragazzo e una ragazza: lui non può fare l'amore se non al buio, lei si offende. Troveranno una specie di soluzione.
Les puceaux - Due ragazzi, entrambi vergini ma in modo diverso: uno non l'ha mai fatto con un uomo, l'altro non ha mai provato con una donna.

E' un film-ricreazione, fatto in condizioni minimali e in due weekend: mi annoiavo e avevo voglia di girare. Non volevo dimostrare niente, solo sperimentare con disinvoltura su dei soggetti che mi divertivano e spassarmela con gli attori.

Sette bozzetti sulla coppia come assenza di noi (vedi Gocce d'acqua su pietre roventi). C'è chi rovina tutto con uno sguardo o una parola di troppo (la vertigine horror de Le trou noir, la deriva letteralmente trash di Monsieur Propre), chi ha paura del desiderio, proprio o altrui (Madame, Love in the dark), chi è costretto ad assumere un'altra identità per attirare l'attenzione della persona amata (L'homme idéal). Solo nell'episodio centrale, Tête bêche, la diversità (di lingua, di posizione) porta a un risultato positivo, mentre Les puceaux è l'impacciato preludio a un amore (im?)possibile. L'unità tematica non impone (giustamente) un'uniformità stilistica, ma queste Scènes de lit risultano piuttosto piatte, presentandosi come una successione di storielle solo sporadicamente divertenti. Alla fine, le cose migliori sono il dialogo (sottolineato dall'impietoso découpage) di Monsieur Propre (il cui titolo riprende ironicamente l'equivalente transalpino di Mastro Lindo), gli spiritosi interpreti di Tête bêche (Lucía Sánchez, complice abituale di Ozon, e François Genty, visto in Victor) e il brivido gotico de Le trou noir.