Biografico, Sala

TI AMO PRESIDENTE

Titolo OriginaleSouthside with you
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2015
Durata84'
Sceneggiatura
Fotografia
Montaggio

TRAMA

Chicago. Michelle e Barack, futura coppia presidenziale americana, alle prese col loro primo vero appuntamento.

RECENSIONI


Arriva sull’epilogo dell’esperienza Obama alla casa Bianca questo film che racconta l’inizio del loro amore.
Si svolge in un unico giorno, quello del primo vero appuntamento, che, almeno per lei, appuntamento non doveva essere. Colleghi in uno studio legale, ancora incerti rispetto al proprio futuro, i due ragazzi passeggiano per Chicago, soprattutto Southside, la parte della città da cui deriva il titolo originale, spietatamente trasformato nel melenso Ti amo presidente.
Dalla mostra d’arte al centro sociale, dal bar al cinema d’impegno (Fa’ la cosa giusta di Spike Lee), Michelle e Barack si rivelano colti, impegnati, appassionati, sulla soglia di un futuro che somiglia ad un sogno. Si raccontano interamente, tra passato ed aspirazioni, in un film parlatissimo, centrato quasi esclusivamente su di loro. Tra psicologia spiccia e confessioni intime, tra schermaglie di genere e gioco delle parti, il corteggiamento si apre alla messa in discussione di sé, forse troppo rapida, ma sostenuta dall’attrazione tra due personalità forti. Decisa ed orgogliosa lei, pervicace e di talento lui, come dimostra nel discorso agli abitanti delle case popolari, che avrebbe incantato chiunque e si rivela decisivo nel conquistare Michelle. Il trascinatore di folle capace di trasmettere speranza non è che la copia fedele e più giovane del presidente poi eletto, di cui troppo ruffianamente già proclama gli slogan: “Noi possiamo”, “Si può essere qualsiasi cosa, basta solo impegnarsi”, “Non ci fermeremo”. Nella dialettica bianchi/neri si inserisce l’idea della necessità di comprendere gli altri, di puntare alla coesione nonostante le differenze.
Per inserire qualche elemento di conflittualità nella trama, si accentuano contrasti futili e si imbastisce l’inciampo dell’incontro con il titolare dello studio legale all’uscita del cinema. Il finale è però già noto, raccontato con vena romantica e circolare rispetto all’inizio del film.
Ti amo presidente riserva momenti piacevoli e si sostiene su interpreti molto adatti al ruolo (anche fisicamente), ma rimane un ritratto idealizzato ed agiografico.