
TRAMA
Raymond Tango e Gabriel Cash, imbattibili poliziotti della Narcotici di Los Angeles, con caratteri ed estrazione sociale agli antipodi, sono incastrati per omicidio da un boss del narco-traffico e imprigionati. Evadono.
RECENSIONI
A fare notizia non è l’accoppiata inedita di due divi del cinema d’azione, il budget cospicuo messo a disposizione per le scene spettacolari o lo spirito da fumetto superficiale, di mero intrattenimento, votato ad unire commedia e ritmo indiavolato. A sorprendere è vedere al timone un “diversamente” impegnato come Andrej Konchalovskij che, comunque, grazie all’inventiva della messinscena salva la baracca, pericolante sotto il peso di una stancante iperbolicità e di una sceneggiatura parca di ingredienti originali, umorismo, sagacia e dissimulazione dei suoi meccanismi. A discolpa del regista, ingaggiato dagli executive pensando al suo A 30 Secondi dalla Fine, c’è una produzione fra le più travagliate di Hollywood, che lo vide estromesso prima della fine delle riprese affidate all’Albert Magnoli di Purple Rain (suoi l’apertura, il finale d’azione e ritocchi vari), con montaggio consegnato al “fixer” Stuart Baird: Konchalovskij, ufficialmente, si prese la colpa dello sforamento del budget ma venne defenestrato soprattutto perché poco incline al finale e al taglio sciocco voluto dalla produzione con le riscritture di Jeffrey Boam. Il risultato deteriore è figlio dei bruschi passaggi dal realismo un minimo serio alla sciocchezza più sbracata: Kurt Russell è a proprio agio, anche perché sa come muoversi in contesti d’omaggio parodico (Grosso Guaio a Chinatown), molto meno Sylvester Stallone che ritaglia per sé il ruolo, fuori dalle sue corde, da agente ligio e imbellettato (ha però fatto in modo che l’operazione andasse in porto nonostante le difficoltà).
