TRAMA
L’indisciplinato Hutch e il goffo Starsky fanno coppia, volenti o nolenti, nella lotta contro il crimine a Bayside City…
RECENSIONI
Con questo demenziale omaggio a una delle serie televisive più popolari degli anni 70/80, Todd Phillips sembra candidato a scalzare i fratelli Farrelly dal trono di re della commedia di matrice sostanzialmente americana. La trama è esilissima e alcune gag richiamano fortemente lo Zoolander che Ben Stiller ha firmato già qualche anno fa. Ciò nonostante, il film riesce a colpire il bersaglio a cui mira: fare ridere il suo pubblico. Il lavoro sui personaggi che tanti di noi hanno amato è basato sulla comune pratica dell’iperbole, e i tratti caratteristici dei sue superpoliziotti emergono dalle maschere di Stiller e Owen, i quali dall’epoca di The Royal Tenenbaums ci hanno abituati a considerarli una coppia. Come Starsky ed Hutch, per l’appunto, esistono l’uno in funzione dell’altro. E come Starsky ed Hutch, il ricciuto moro salva il biondo dal lato oscuro della forza. Irrispettoso dell’attaccamento che il pubblico può avere al serial televisivo, il film fa a pezzi i suoi personaggi e i suoi famosi inseguimenti, le derapate della celeberrima Ford rossa e bianca, le permanenti maschili, l’uso di sostanze stupefacenti, i jeans aderenti e a zampa, la disco music, gli smoking colorati, le cheer leaders, i giubbotti di pelle con il colletto alzato, i centauri della strada (strizzando l’occhio a Easy Rider), e infine si diverte ad essere politicamente scorretto nei confronti di quisquiglie come razza e religione.
Un capolavoro del genere? Sicuramente no, ma in se inserito nel filone del cinema demente (demenziale sarebbe un complimento gratuito) si distingue dai suoi colleghi. Se non altro per quegli impagabili 5 minuti che chiudono baracca e burattini…