TRAMA
Una volta fatta la rapina, il socio gli spara. Un anno dopo, Walker torna per vendicarsi e riavere i soldi.
RECENSIONI
Il romanzo da cui è tratto, ‘Anonima Carogne’ del 1962, è di Donald Westlake ma firmato con lo pseudonimo Richard Stark che lo scrittore riservava ai racconti hard boiled, in particolar modo quelli con protagonista il criminale Parker, di cui questa è la prima avventura (diventa Walker per un problema di copyright sul nome). La trama in sé è banale e la sceneggiatura offre pochi guizzi ma la regia di John Boorman, fortemente voluto da Lee Marvin, ovvia a tutto ciò creando un materiale teso come il suo protagonista in cerca di vendetta (un Walker tacito, con un disegno del personaggio che lavora sui dettagli, gli sguardi, l’intimismo): compone una parabola amara e ironica che destruttura il genere, con escursioni oniriche, tocchi superiori nei dettagli, nella creatività da Free Cinema della messa in immagini e del montaggio (sperimentata, in parte, nell’esordio Prendeteci se Potete). La critica apprezzò più del pubblico.