TRAMA
La liceale Nancy ha incubi notturni spaventosi popolati da Freddy Krueger che le dà la caccia. Scopre che anche altri compagni di scuola sono perseguitati nel sonno.
RECENSIONI
Dopo una serie di prove deludenti (fra cui Benedizione Mortale, da cui riprende la scena della vasca da bagno con sgradito "ospite" fra le gambe della malcapitata), uno degli artefici del Nuovo Horror degli anni settanta ha un’idea folgorante, nata da paure infantili (un bullo scolastico presta il nome al villain; un barbone che lo terrorizzò gli dona l’aspetto) e da qualche articolo di cronaca (alcuni giovani, morti inspiegabilmente nel sonno): il serial killer Freddy Krueger uccide attraverso il Sogno (Americano: Elm Street è la strada dove fu ucciso JFK) e diventa, previa maschera (che deve qualcosa a La Maschera di Cera di Michael Curtiz) e artigli meravigliosi, un’icona immortale di un genere che viene rivoluzionato, partendo dallo slasher e arrivando a più sottili allegorie socio-politiche irrorate di humour nero e terrori inafferrabili (Freddy Krueger è la summa di tutte le Paure dell’uomo civilizzato, che rimuove e occulta le fonti di pericolo per il benessere suo e dei suoi figli). Ottime invenzioni per una pellicola che fa davvero paura (a partire dalla filastrocca “L’uomo nero non è morto, ha gli artigli come un corvo…”): solo la drammaturgia non ha un crescendo implacabile. Successo strepitoso, soprattutto se rapportato ai costi per realizzarlo. Questa meravigliosa sovrapposizione di sogno e realtà era stata già sperimentata in Carnevale di Anime e nel bell’episodio “Brutto risveglio” della serie “Racconti del Brivido”.
