
TRAMA
Bridget fugge dal marito trafugando un’ingente somma di denaro, frutto di un affare illecito. Si nasconde nella cittadina di Buffalo, dove adesca un giovanotto che perde la testa per lei.
RECENSIONI
Dopo Kill Me Again e Red Rock West, un altro neo-noir da parte del sottostimato (in Italia) John Dahl, con la fascinosa Linda Fiorentino come emblema della nuova "donna fatale" di La Fiamma del Peccato (stra-citato): bella, brava e sinistra al punto giusto per essere perfetta per la parte, qui interpreta un personaggio talmente estremo da diventare l'anima stessa del film, sessualmente spregiudicata (ci sono situazioni erotiche molto spinte, che l’attrice fa sue senza controfigura), diabolica al parossismo, rischiosamente ma efficacemente pennellata in un modo sopra le righe. La pellicola seduce con la stessa malìa di questa figura, abitua cioè al “Male” avvalendosi anche di toni leggeri e divertenti, cercando il consenso sulle azioni di Bridget in virtù anche delle pari opportunità, costrette a confrontarsi con una controparte maschile ben peggiore. Non è un’antieroina su cui ricamare un dramma enfatico ma un’eroina da farsi piacere nonostante tutto. In questo afflato etico, il film è del tutto anomalo. Per quanto, amando debordare e staccarsi dal realismo, Dahl non sempre riesca a sospendere l’incredulità, sfrutta comunque molto bene l’ingegnoso plot dell’esordiente Steve Barancick, generoso in inganni, atti eccezionali e circostanze perverse. Commento sonoro jazzato di Joe Vitarelli.
