TRAMA
1927: il corriere aereo-postale Lindbergh vuole tentare la traversata dell’Atlantico su di un velivolo speciale, chiamato Spirit of St. Louis. Molti prima di lui hanno fallito.
RECENSIONI
La traversata di Lindbergh, da New York a Parigi, come simbolo dell’inizio dell’Era dell’Aria ed elegia degli Stati Uniti d’America (il valore del progresso è in auge ma il testo preferisce ridurre tutto a una gara di competizione). L’icona capriana dell’uomo medio americano, James Stewart, realizza il “Sogno” con l’intraprendenza e l’aiuto di Dio (il ciondolo religioso gli porta…fortuna). Se può stupire che tale materia “propagandistica” sia firmata da Billy Wilder, molestatore dei difetti della cultura che l’ha accolto in seno, è lecito pensare che la sua onestà intellettuale sapesse anche riconoscere i meriti della vittima delle proprie fustigazioni. Quel che qui conta, infine, è, che lo “spettacolo” sia di prim’ordine: si freme assieme al pilota durante gli imprevisti della traversata e la messinscena non lesina in dettagli sagaci, gradite divagazioni umoristiche dall’unità di luogo (la mosca compagna di viaggio; i ricordi di Lindbergh: la sequenza da cartoon al campo militare) e, non ultimo, una tecnica espressiva magistrale. Da quest’ultimo punto di vista basti, per tutte (e per non citare la perizia con cui Wilder imbastisce l’intero film all’interno dell’abitacolo della cabina), la sequenza del decollo, costruita sul dettaglio degli occhi di Stewart e il loro panico generato, in montaggio alternato, dal fango, dai pali della luce e dalle cime degli alberi. La traversata è tesa ed emozionante e contiene un indimenticabile grido di gioia all’arrivo in Irlanda. Unica pecca della sceneggiatura, dello stesso Wilder (scontento del risultato, proprio per mancanza di un compiuto disegno del carattere), la carenza nel descrivere le motivazioni che spingono Lindbergh a gettarsi in quest’impresa coraggiosa. La mancanza di risposte alimenta l’ambiguità (se si scarta lo “spirito eroico”, potrebbe farlo anche per opportunismo: prende questa decisione dopo che il suo velivolo s’è schiantato). Nel finale, il documento con i quattro milioni di persone che accolsero Lindbergh al suo ritorno negli Stati Uniti.