Drammatico, Recensione

L’ALBERO DELLA VITA (1957)

Titolo OriginaleRaintree County
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1957
Durata146’

TRAMA

Poco prima della Guerra di Secessione, un giovane poeta del nord rompe il fidanzamento con una brava ragazza e sposa una sudista dal passato burrascoso.

RECENSIONI

La M.G.M. imbastisce a tavolino un kolossal alla Via col Vento, con Liz Taylor in un ruolo femminile "disturbato" simile a quello di Rossella O'Hara (ne prosegue addirittura l'esistenza cinematografica: si parte dalla villa bruciata…). Dmytrik, anche se ha facoltà di ribadire il proprio antimilitarismo, con valori antirazzisti e di solidarietà, è nella cabina di regia come mero esecutore: né si può definire regista votato alla spettacolarità che sa piegare i racconti alle emozioni indotte. La pellicola, infatti, è poco passionale e appassionata. Un altro ingaggio infelice: è stato chiamato lo sceneggiatore Millard Kaufman per tradurre il romanzo di Ross Lockridge Jr. e, allo studio psicologico fine (per altro punta di diamante del cinema di Dmytrik), subentrano i toni banalmente sentimentali o scanzonati (il personaggio spaccone interpretato da Lee Marvin, il professore "libertino"). La confezione ammalia e accompagna con piacere durante la lunga visione (quasi due ore e mezza): bella fotografia di Robert Surtees, buoni interpreti, impianto robusto, musiche suadenti, favolose location (quasi tutto girato in esterni). Ma era auspicabile sviluppare meglio la sottotraccia "magica" (tipica della letteratura americana), quella che sogna i grandi valori dell'esistenza; non abbozzare soltanto il freudismo sul trauma infantile, il senso di colpa e il passato torbido della protagonista; non perdere per strada l'intrigante apologo sull'Arte che si nutre di esperienze e non può sposare il puritanesimo. Lo schematismo di fondo (la santa Marie Saint, la femme-fatale Taylor: due donne per lo stesso uomo…) rende tutto prevedibile e grossolano nelle dicotomie (Nord/Sud: stereotipi a seguire). Più che un affresco storico-psicologico, è un mélo telenovelistico che tiene desta l'attenzione promettendo bugie. Durante la lavorazione, Montgomery Clift ebbe un incidente e rimase sfigurato.