TRAMA
Dieci anni dopo la sua rocambolesca fuga dalla “Fortezza” con la compagna incinta, Brennick viene ri-catturato e imprigionato da alcuni mercenari al soldo dell’amministratore della nuova fortezza spaziale. Un uomo con metodi ai limiti della legalità che, all’insaputa dei suoi capi della Men-Tel, macchina qualcosa.
RECENSIONI
Seguito un po’ tardivo (sette anni), anche perché non aggiorna il low-budget dell’originale diretto da Stuart Gordon (anzi, gli effetti speciali sembrano peggiorare): ma essere un B-movie non è un problema. Gli sceneggiatori del primo capitolo, Steven Feinberg e Troy Neighbors, forniscono solo il soggetto, Peter Doyle e John Flock (anche interprete e produttore) li sostituiscono: la trama è discreta, dotata di sorprese (il vano primo tentativo di Brennick d’evadere) e buone idee (la telecamera nel nervo ottico, inserita poi in uno scarafaggio), articolata e spesso affidata all’ironia, con spot stile Robocop (la Tv carceraria che invita alla ginnastica e fa propaganda) e battibecchi fra direttore e computer di bordo (con divertente vendetta finale di quest’ultimo). Niente di nuovo o del tutto credibile (vedi i piani di fuga) e Geoff Murphy non è esattamente il regista visionario che sa esaltare gli ingredienti inconsueti, ma piace la sua umiltà da quando è giunto negli Stati Uniti con abbonamento ai seguiti, volando basso ma con ingegno in piccoli prodotti commerciali dotati di buon ritmo.
