Poliziesco, Recensione, Thriller

LA FIGLIA DEL GENERALE

Titolo OriginaleThe General’s daughter
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1999
Durata108'

TRAMA

Fort McCallum, Georgia: un investigatore militare indaga sull’omicidio, con presunto stupro, della figlia di un importante Generale.

RECENSIONI

Sotto mentite spoglie, si ripropone il consueto schema del "whodunit?" (chi-è-stato?) anglosassone, con colpo di scena finale e dipartita sensazionalistica del villain di turno. Rivedere (anche) Un Colpevole senza Volto di Michael Anderson. È rodato anche il meccanismo dell'uno-contro-tutti che scoperchia i sassi, fra corruzione, insabbiamenti e il più inedito sessismo dell'esercito. Ma il co-sceneggiatore William Goldman (Tutti gli Uomini del Presidente) è un esperto nello scovare il marcio nelle posizioni di potere e l'indagine si fa appassionante ed intrigante, grazie anche (e soprattutto) ad un prezioso disegno dei personaggi, immerso nelle pratiche degli psicologi: psicologo è James Woods, che analizza parola per parola il proprio colloquio con John Travolta (scrittura ineccepibile); "psicologa dello stupro" è Madeleine Stowe; la stessa vittima (Leslie Stefanson) è coautrice del proprio destino, dopo aver innescato la bomba di una guerra psicologica contro il padre. S’insinua anche il dubbio che tutta la pellicola sia la rappresentazione figurata d'una seduta psicanalitica, dove James Cromwell è il paziente che deve acquisire consapevolezza e Travolta effigia l'esaltante e furiosa ruota della Giustizia che non accetta compromessi, travolgendo chiunque intralci il suo cammino. La ricerca della Verità si risolve in un dettagliato profilo psicologico della vittima disturbata, fra traumi e perversioni: di mezzo c'è la superbia "super partes" di un mondo militare dove, alla fine, fra rei materiali e morali, sono tutti colpevoli. Tanto meno è casuale l'incontro in apertura della vittima con Travolta: proprio quest'ultimo, infatti, porterà a termine il suo piano. Una latente circolarità che, purtroppo, non è messa in risalto dall’impotente Simon West (Con Air), mestierante al servizio di un buon copione. Interpreti eccellenti, fra cui il regista John Frankenheimer nel ruolo di un generale.