
TRAMA
Grazie ad un corvo, il musicista rock Eric Draven resuscita per vendicarsi del gruppo di delinquenti che l’ha ucciso, dopo aver stuprato la sua fidanzata con cui si sarebbe dovuto sposare il giorno dopo, ad Halloween.
RECENSIONI
Per coincidenza e tragica fatalità, anche il protagonista Brandon Lee (figlio ventottenne di Bruce) è morto durante le riprese ed è "resuscitato" sullo schermo grazie agli effetti digitali, alle riscritture, ad un sosia (il futuro regista Chad Stahelski) e alle esigue scene rimaste da girare. La sequenza dell’incidente mortale era quella (scomparsa dal montaggio finale) in cui l’attore entrava in casa con la spesa e gli sparavano: doveva essere un colpo a salve, ma in canna era rimasta il frammento di una cartuccia vera. Alex Proyas ha talento per le scenografie urbane gotiche (è tutto girato in studio, e si vede), per le inquadrature da fumetto (leggi: ricercate, ispirate all’originale comic del 1989 di James O’Barr, ma con molte differenze) e per il ritmo musicale da videoclip (nella colonna sonora il gotha del dark e oltre: The Cure, NIN, Stone Temple Pilots, Pantera, Rage Against the Machine, The Jesus and Mary Chain): ha assicurato alla pellicola lo status di culto. Temi da dannati, Halloween, amore e vendetta oltre la morte, cieli cupi e piovosi (fotografia di Dariusz Wolski). Ciò non toglie che il tema di fondo (fra vendetta e supereroi) sia trito e che il racconto manchi di fantasia.
