Commedia, Recensione

È GIÀ IERI

TRAMA

Scorbutico giornalista televisivo, Filippo deve fare un servizio sulle cicogne a Tenerife: una maledizione gli farà rivivere sempre lo stesso giorno.

RECENSIONI

Il Giorno delle Cicogne

A suo agio nelle favole edificanti (Se Fossi in Te), l’ex-assistente dell’Albanese-regista ricomincia con Ricomincio da Capo, piccolo classico di Harold Ramis con Bill Murray e, al posto delle cicogne, le marmotte (citate in apertura). La sceneggiatura ha molti spunti divertenti, il ritmo tiene e i personaggi tengono il ritmo, ma è imperdonabile l’imperizia di Manfredonia qualora non imputabile ai pochi mezzi (l’artificiosità del becco della cicogna sta nell’occhio di chi lo riprende, che dimentica la ferita sotto la doccia, la calma piatta delle onde a riva durante la burrasca digitale, la messa a fuoco sul "bel paesaggio" visto da De Luigi). Se il regista fa rimpiangere Ramis, Albanese, impagabile misantropo donnaiolo scontroso, tiene testa a Murray, circondato da azzeccati "repetita iuvant" (la locandiera, l’operatore-boyscout…). Al grido di "Cicogne di merda!" parte la fattura per l’uomo senza domani: la commedia fantastica procede facile, vagamente simpatica, più esplosiva quando il protagonista, dallo sconforto, passa all’esaltazione (donne, cazzotti e varie gag spassose: un bastardo D.o.c.!), più moscia (come l’originale) quando sviluppa il sentimento e (a differenza dell’originale) poco convincente quando dispiega la propria morale. La biologa riprende il figlio perché egoismo significa solitudine, la locandiera si vanta delle abitudini in giornate sempre uguali, il morituro ottiene solo un migliore, ultimo, infinito giorno: schegge esemplari senza ragionamento. Filippo prega invano, passa alle armi (in una scena quasi surreale in cui massacra le cicogne e poi si spara!) e, infine, cerca il simposio con i volatili fino all’illuminazione (per amore di una donna o per presa di coscienza?) che lo donerà agli altri. Fino all’ultimo, non si vuole far credere nel "Domani è un altro giorno" di Via col Vento (citato sottovoce?).