TRAMA
New York: muore accidentalmente un bambino durante una sparatoria fra la polizia ed un teppista. Il vicesindaco ed un avvocato indagano, fra corruzione ed insabbiamenti.
RECENSIONI
Thriller politico con trama e temi già visti, sul sogno americano infranto (l'idealista/detective contro il marciume delle istituzioni): ma l'équipe al lavoro è di prim'ordine. Alla sceneggiatura, con dialoghi da manuale, ci sono "colossi" come Paul Schrader (secco, duro, corposo ed ambiguo), Nicholas Pileggi (studio "sociologico" dei personaggi), Bo Goldman (al servizio di Al Pacino anche in Scent of Woman: l'interprete è di nuovo un "colonnello" malinconico con un giovane allievo accanto) e Ken Lipper (il suo personaggio, con voce narrante, è interpretato da John Cusack), ex - vicesindaco di New York che infonde alla materia una buona dose di realismo. Nella Corte degli interpreti, Pacino è il Re, dona al suo politicante italoamericano (ispirato ai vari Marcantonio, La Guardia, Giuliani, Cuomo) un grande carisma ed impareggiabili sfumature che danno sul grigio; alla regia c'è il discontinuo Harold Becker, esperto in cinema civile e thriller (diresse Pacino in Seduzione Pericolosa), raramente manicheo, uno che all'urlo preferisce l'empatia con lo spettatore, che fa scaturire la tensione morale da elementi quasi impercettibili, in quanto iscritti nel codice di genere, ma non meno potenti. Salvo poi farla esplodere in un'emozione violenta, preparata da un accompagnamento nervoso, ben ritmato. È tutto da godere il parallelo fra il sindaco che, a ritmo sincopato, ispira fiducia per poi negarla, e i due malavitosi (Aiello-Franciosa) cui il regista riserva una parentesi commovente (in casa di Aiello), giocando ancora con lo spettatore e i suoi sentimenti d’odio/amore. Un apologo sul potere che logora, sulla linea sottile che separa il giusto dallo sbagliato, su di un mondo politico che è, per definizione, sporco. Non ultimo, un film su New York, che ha dato per la prima volta il permesso di girare nel Palazzo del Municipio.