Drammatico, Recensione

ZABRISKIE POINT

NazioneItalia/U.S.A.
Anno Produzione1969
Durata112'

TRAMA

Mark partecipa alle rivolte studentesche e, erroneamente accusato di omicidio scappa con un aereo rubato, incontra, nel deserto, Daria con cui fa l’amore prima di tornare all’aeroporto.

RECENSIONI

Un aereo da turismo descrive dei cerchi sempre più stretti attorno ad un'automobile che percorre solitaria una strada nel deserto, gioca con la paura e con il vuoto assolato. Antonioni procede quasi allo stesso modo iniziando con la minuziosa descrizione di un dibattito di studenti per i diritti dei neri per poi continuare a seguire la fasi preparatorie di una rivolta fino a giungere al momento - magistrale falsificazione involontaria del medium - in cui Mark, il giovane con la pistola che non ha sparato, viene frainteso come effettivo assassino d'un poliziotto. Inquadrare un ambiente, costruirlo per quadri nitidi, accerchiare il personaggio in un contesto che lo stritola e poi virare improvvisamente. La fuga, l'incontro casuale, l'amore estatico, il collasso del mondo. Caos e Caso sono una coppia perfetta nell'America di Antonioni in cui i giovani ribelli sono attorniati da scritte pubblicitarie ormai divenute arte ed il deserto diventa luogo di comunione in una delle sequenze più giustamente celebrate di Zabriskie Point. Il rifiuto dello spazio umano emozionalmente debilitante, la metropoli americana come l'industria italiana in Deserto Rosso, conduce ad una riscoperta immancabilmente punita: Mark torna rinvigorito dal deserto e dall'emozione che lì ha conosciuto, in un delirio di onnipotenza - l'aereo ridipinto vistosissimo che dovrebbe passare inosservato- e la sua arroganza così umana viene stroncata dall'ordine costituito. Un doppio carrello aereo circolare a stringere sul velivolo immobile sulla pista d'atterraggio con il giovane morto. Daria, diretta alla mostruosa abitazione del suo uomo, aggrappata come in uno stupro ad una roccia, decide di andarsene, dove? verso il tramonto, non prima d'aver vittoriosamente imposto la sua fantasia ad un mondo da cancellare: gli oggetti, la villa, esplodono al rallentatore, decine di volte, in un sacrificio ben più che simbolico. La società dei consumi, la violenza, la falsità (falsificabilità) dei media di contro alla riscoperta della solitudine dell'individuo e della casualità come fonte di un barlume di speranza.