WENDIGO

Anno Produzione2001

TRAMA

Una sera d’inverno poco fuori New York. Kim, George e il loro piccolo Miles lasciano la città in auto per trascorrere il weekend nella fattoria di alcuni amici. Un piccolo incidente di percorso, però, produce una catena di eventi che sconvolgerà per sempre le loro vite, rievocando il feroce spirito del Wendigo, una figura mitologica degli indiani d’America nota al piccolo Miles

RECENSIONI

Week-End di terrore

Sulle orme di "Un tranquillo week-end di paura", una famiglia lascia il luccichio e le comodità di New York per trascorrere il fine settimana nella casa in montagna di amici. Fin dalle prime sequenze il regista Larry Fessenden riesce a creare un'atmosfera di attesa carica di inquietudine. Riprese tradizionali si alternano ad un rigore "dogmatico" (m.d.p. a mano, luce naturale con conseguenti sgranature, assenza di musica) che con poco (una casa isolata, un paesaggio incontaminato, una famiglia) insinuano il tarlo della tragedia imminente. Tema dominante, dietro la solita leggenda indiana, la vulnerabilità del nucleo familiare e l'impossibilità di una conciliazione pacifica con la natura. Il film convince nella prima parte grazie all'abilità nella messa in scena. In particolare colpisce la contraddizione insita nei gesti quotidiani della famiglia (preparare la cena, andare a dormire, fare l'amore, fare la spesa) che, da elementi rassicuranti a cui potersi aggrappare, assumono venature horror destabilizzanti. Bastano pochi insistiti dettagli al regista per lasciare intuire l'inevitabile tragedia. La seconda parte, però, gira un po' vuoto, dilatando eccessivamente l'attesa, esagerando nella moltiplicazione dei dettagli crea-inquietudine e smorzando di conseguenza la tensione. Il dramma arriva quindi ad uno spettatore ormai più che preparato e finisce con il lasciare tutto sommato indifferenti, complice anche qualche caduta involontaria nel ridicolo nell'esplicitazione dello spirito indiano. Forse un cortometraggio avrebbe potuto dare risalto e compattezza al soggetto, mentre i tempi di un lungo si rivelano dispersivi.