
TRAMA
Lo sceriffo Chance arresta il figlio del “padrone” della città per omicidio: con l’aiuto di pochi uomini, dovrà affrontare una schiera di banditi che assediano il suo ufficio.
RECENSIONI
Western anomalo, chiuso fra quattro mura, con l'autoironia che prende a braccetto l’epica dell'eroismo, lasciando posti d'onore alle musiche (due canzoni di Tiomkin, fra cui “My rifle, my pony and me”) e all'erotismo (le gambe di Angie Dickinson). Lunga e dilungata, è un'opera che cresce col tempo, una volta superato il pregiudizio sulle contaminazioni che "tradiscono" il genere ma rispecchiano la poetica di Howard Hawks (che lavora su un soggetto del figlio), cantore di codici morali maschili da socializzare con la figura femminile, di un cinema più verboso e d’interazione che d’azione. Superbo Dean Martin che pare rifare il Doc Holliday di Sfida Infernale, da antologia i primi dieci minuti senza dialoghi.
