TRAMA
Mentre ferve la campagna elettorale presidenziale un reduce della missione in Kuwait indaga su una cospirazione volta a minare le basi della democrazia.
RECENSIONI
La discontinuità di Demme è un bell’enigma e il secondo remake consecutivo (dopo THE TRUTH ABOUT CHARLIE) sinceramente non necessario. L’attualizzare l’intreccio del film di Frankenheimer, sull’onda delle nuove manipolazioni –possibili e ipotetiche – e dei nuovi cospiratori (gli instillatori dello spauracchio comunista ieri, i colossi societari oggi), lo spingere sull’acceleratore edipico, lo schiacciare al massimo il tasto della paranoia, il fare di una meravigliosa Streep la parodia vivente di una delle tante lady di ferro al potere sono elementi che non bastano a rendere interessante un’opera che, indossando i panni ammiccanti del thriller psicologico, contiene un’implicita denuncia al sistema politico e che ha dalla sua professionalità e solida regia ma nessun vero guizzo.