TRAMA
Nella fittizia città di Tecala, America latina, un ingegnere è rapito dall’E.L.T. (movimento di ex-marxisti contro le multinazionali petrolifere statunitensi) per chiedere un riscatto. La moglie scopre che il consorte non è assicurato anche per “rapimento e riscatto”, ma l’esperto in recuperi dell’assicurazione la aiuta ugualmente.
RECENSIONI
Film ispirato ad un fatto vero, raccontato dal giornalista William Prochanan su Vanity Fair, è Missing, again: trama non originale che Hackford, alla terza collaborazione con lo sceneggiatore Tony Gilroy, sa come orchestrare fra pathos e spettacolarità, conoscendo l’America Latina (laureato in rapporti internazionali, era nei “Peace corps” in Bolivia) che filma benissimo, con scenari (soprattutto fra Ande e giungla) che tolgono il fiato. È anche un esperto in drammi furbi e di seduzione (Ufficiale e Gentiluomo, Due Vite in Gioco) e, nel prologo, con efficaci sequenze belliche fra ceceni e russi, pare tornare alla partigianeria (i russi sono sciacalli) de Il Sole a Mezzanotte. I due divi protagonisti gettano la pellicola nella Hollywood più classica e nel modello inarrivabile di Casablanca (l’amore soffocato). Il titolo originale fa riferimento alla prova che l’ostaggio sia in vita, quello italiano alla forma di assicurazione per i rapiti.
