Drammatico

PETULIA

TRAMA

Archie sta per divorziare e frequenta Petulia, insoddisfatta del proprio matrimonio. Il marito di quest’ultima s’infuria.

RECENSIONI

Sorprendente prova artistica di Richard Lester: dopo alcune commedie surreal-demenziali, applica il proprio piglio visionario ad una materia drammatica, tratta dal best seller di John Haase, in nuce meno interessante (ruota intorno allo sfaldamento delle coppie e ad un ritratto femminile bizzarro, come se Lo Strano Mondo di Daisy Clover divenisse l’emblema dell’affrancamento muliebre degli anni sessanta) della forma eccentrica con cui è svolta, sorta di Il Laureato venato di (h)umor da Swinging London, ancor più cadenzato da tocchi psichedelici (i folli insert con i Grateful Dead, l’eccezionale prologo con il montaggio parallelo fra abbienti su sedie a rotelle e i Big Brother and The Holding Company di Janis Joplin) e pop/futuribili (il motel fantascientifico, la serra in casa). La magistrale architettura fa procedere il racconto a flashback rigorosamente senza audio, è alla continua ricerca di anomali, allucinati e copiosi punti di inquadratura, di un montaggio iconoclasta, di quadri con affascinanti geometrie spaziali. I dialoghi, senza ridimensionare l’amarezza di fondo, spaziano dall’assurdo allo straniamento godardiano (palesemente adottato con le notizie sul Vietnam dal televisore) e danno voce ai pensieri rendendoli diegetici. Lester, in seguito, ha preferito un cammino artistico meno autorale ma probabilmente più personale, all’insegna di un dissacratorio umorismo farsesco, qui rappresentato, ad esempio, dalla gag della Tv terapeutica.