TRAMA
A Caxton, Dallas, arriva uno straniero: dice di far parte di un’associazione contro l’integrazione razziale. Aizza la gente del posto affinché impedisca, andando anche contro la legge, che alcuni studenti neri entrino nelle scuole dei bianchi. Alcuni razzisti, galvanizzati, uccidono un prete di colore. Unica voce contraria in paese, un giornalista che crede nella Legge.
RECENSIONI
Insolita pellicola da parte del mercante creativo Roger Corman: dura, potente, impegnata, è forse la miglior opera del cinema statunitense del periodo sull’integrazione razziale (nello stesso anno uscì, ad esempio, Il Buio oltre la Siepe, con molta più eco). La troupe ebbe problemi seri con la gente del luogo (accusata di comunismo, fu buttata fuori dalla città di East Prairie nel Missouri, mentre William Shatner e Corman ricevettero minacce di morte). Purtroppo (perché ha probabilmente segnato le scelte future dell’autore, convincendolo a non affrontare più film con “messaggio”), fu anche una delle poche produzioni cormaniane a non rientrare nei costi (Monte Hellman fu incaricato di aggiungere scene erotiche per una nuova versione andata perduta): il regista incolpò la prova di Shatner, che invece è molto efficace, forse manierata nelle scene in cui prende coscienza delle conseguenze delle proprie azioni, ma con il giusto sguardo da viscido imbonitore. La messinscena è secca e spedita, non sottolinea mai il sottotesto edificante e ovvia al basso costo con la creatività (la soggettiva di calci quando pestano il giornalista; il montaggio parallelo con la dama, dove le pedine bianche mangiano le nere). A fare davvero la differenza, però, è il testo di Charles Beaumont (tratto da un suo romanzo del 1959), perché solleva tanti temi e sorprende nei cambi di fronte che portano il negativo protagonista alla riflessione (e lo spettatore a confrontarsi con se stesso), un sobillatore che s’illude di controllare la rabbia altrui, un infiltrato (titolo originale) che cavalca le debolezze umane (non solo la paura del diverso, ma anche il desiderio sessuale) ottenendo spesso l’effetto contrario dal voluto. Contiene anche un’inquietante scena profetica: Shatner, dalla finestra del suo appartamento, fa finta di sparare alla folla; l’anno dopo, allo stesso modo, proprio a Dallas sarà ucciso John F. Kennedy.
