Grottesco

LA COMUNIDAD

Titolo OriginaleLa Comunidad
NazioneSpagna
Anno Produzione2000
Genere
Durata105'
Fotografia

TRAMA

Julia, agente immobiliare, trova nell’appartamento di un vecchio morto solo, un mucchio di soldi: li nasconde, ma anche il condominio puntava a prenderli, e non la lasciano più vivere.

RECENSIONI

I vicini di casa hanno da sempre accompagnato le storie raccontate al cinema. Ogni tanto come confidenti e amici, ma il piu' delle volte come invadenti, ficcanaso o addirittura pericolosi assassini. Non e' quindi una novita' scoprire il lato oscuro di chi ci abita accanto. Anche se non e' questo il tema del film "La comunidad" dello spagnolo Alex De La Iglesia. Il microcosmo del condominio e' infatti piu' una metafora dell'avidita' umana, pronta a superare qualsiasi limite morale davanti alla possibilità di mettere le mani su un bel po' di soldi in grado di cambiare la vita. Ma forse non e' nemmeno questo il tema del film. I caratteri dei personaggi e le situazioni, sono infatti costantemente sopra le righe e non ci sono elementi di apparente normalita' con cui confrontarsi. Si puo' quindi giungere a pensare che il film punti solo a raccontare una storia dalle premesse pungenti in modo divertente. Ma anche in questo caso il risultato e' solo in parte raggiunto. E' molto difficile infatti, con un taglio grottesco, riuscire a conciliare il paradosso con il cinismo e il dramma con l'ironia. In un film come "La legge del desiderio" di Pedro Almodovar, ad esempio, c'e' spazio per il melodramma, la trasgressione, la tragedia, l'ironia e il divertimento e ognuna di queste emozioni e' parte di un tutto in cui i vari elementi sono calibrati con equilibrio. Alex De La Iglesia, invece, sembra puntare quasi esclusivamente sulle sensazioni forti, e se all'inizio si sta al gioco volentieri, dopo un po' l'eccesso diventa routine e non stupisce piu'.
Questo non impedisce al film di essere divertente e di lasciarsi seguire con partecipazione, grazie anche all'interpretazione degli attori e alla trascinante colonna sonora, ma limita il coinvolgimento alla sola visione senza lasciare strascichi, ne' emotivi, ne' di riflessione, ne' di ironia.