TRAMA
XXIII secolo: l’astronave terrestre guidata dal comandante John Adams raggiunge il pianeta Altair IV per soccorrere una spedizione di vent’anni prima. Trovano il dottor Morbius e famiglia, più il robot Robby: qualcosa, sul pianeta, ha ucciso gli altri membri dell’equipaggio e distrutto la loro navicella.
RECENSIONI
La sceneggiatura di Cyril Hume parafrasa La Tempesta shakespeariana, assicurandosi, varianti comprese, un racconto ingegnoso, personaggi archetipici, tragedie d’impatto e leggerezza in dosaggio perfetto. Nel primo film di fantascienza interamente ambientato su di un pianeta alieno, la casa di produzione MGM scommette su di un genere minore investendo in set, effetti speciali (ancora fascinose le animazioni di Joshua Meador, prestato dalla Disney) e “attrezzature”, ovvero il robot Robby, fra i primi con una sua precisa personalità (il successo è tale che apparirà più volte in Tv e avrà un film tutto suo, Il Robot e lo Sputnik). Ma ci sono anche avanguardia (la prima colonna sonora interamente elettronica), erotismo (la minigonna di Anne Francis, anche nuda in piscina) ed un finale che resta impresso. La regia, affidata a Fred M.–Lassie–Wilcox, consegna un capolavoro della fantascienza, uno dei pochi classici prima di 2001: Odissea nello Spazio e della “moda” fantascientifica lanciata da George Lucas.
