Drammatico, Recensione

IL GATTOPARDO

TRAMA

1860: con l’arrivo delle camicie rosse in Sicilia, il principe Salina vede la fine del proprio mondo da latifondista. Suo nipote Tancredi s’innamora della figlia del sindaco.

RECENSIONI

Visconti e l’eleganza. Visconti e la sontuosità. Visconti e i suoi canti del cigno per una classe volta all’oblio: torna al Risorgimento di Senso e trova in un immenso, inscindibile Burt Lancaster la perfetta icona dell’aristocrazia “sovrastante”, per Storia, Educazione e Ideali. Da conte lombardo comunista qual era, riversa nella pellicola l’ambiguità divisa fra nostalgia di un’epoca e necessità del cambiamento, ben traducendo (tradendolo: elimina tutta la parte finale) lo spirito del romanzo di Tomasi di Lampedusa (se ne intravedeva una copia anche in Il Lavoro da Boccaccio '70). Ogni immagine è un quadro, ogni passaggio ha un suo rimando al sottotesto: la stessa, notoria (lunghissima) sequenza del ballo palermitano a Palazzo Ponteleone su di un valzer inedito di Verdi (scoperto da Romolo Valli in un mercatino) si trasforma nell’ultimo fasto di esseri tramutati in fantasmi.