
TRAMA
Lo studente Michele e i suoi giovani amici di sinistra, intellettuali e annoiati: la sua fidanzata lavora nel cinema, sua sorella adolescente inizia a uscire da sola e fa un’occupazione a scuola.
RECENSIONI
Nanni Moretti, con il suo cinema unico, era uno dei pochi in Italia che potesse dirsi veramente indipendente, in molti sensi: dalle logiche commerciali e produttive, innanzitutto ma anche, tematicamente, da qualsivoglia compromesso per lo spirito orgoglioso, battagliero e “contro” tutto ciò che si era già visto e detto. Dopo il lungometraggio in Super8 Io sono un Autarchico che ha spopolato nei cineclub, esordisce nel cinema professionista con quest’opera che ne è una sorta di costola cittadina, continuando a dissertare magnificamente sullo smarrimento dei giovani intellettuali di sinistra, riservando loro un ambiguo sguardo fra tenerezza, sarcasmo e dura critica (il titolo è un gioco di parole con “ecce homo” e “bombo”, un tipo senz’arte né parte). È un collage di cortissime vignette comiche che si ricongiungono per un quadro d’insieme: non vanno proprio tutte a segno, soprattutto nella seconda parte che si concentra maggiormente sul protagonista incapace di comunicare, solitario, desolato e (ma) compiaciuto. Ma sfumare le coordinate del target è voluto, per indurre maggiormente alla riflessione. È rimasta nella memoria la battuta “Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose”.
