Fantascienza, Grottesco, Recensione

BRAZIL

TRAMA

In una megalopoli del futuro, Sam è archivista che, al contrario di un gruppo di terroristi che agiscono contro il Dipartimento Informazioni burocratico e repressivo, preferisce fare fughe nei sogni.

RECENSIONI

Kafka, Fellini, il poliziesco/noir, il demenziale dei Monty Python e l’apocalisse da 1984 di Orwell (più i Sogni proibiti di Walter Mitty, secondo Gilliam) si sposano bizzarramente in questo sublime e claustrofobico delirio surreale, gigantista nelle scenografie ispirate all'architettura industriale degli anni trenta, feroce contro il Sistema ed i mass media. Un capolavoro della fantasia, a briglie sciolte nel complesso gioco di associazioni, rimandi cinefili, incubi e realtà: per una volta, il Destino non si accanì contro un’opera di Gilliam ma gli venne incontro, fra i critici americani che lo elessero come miglior film dell’anno quando ancora non aveva una distribuzione e con i produttori che acconsentirono (dietro feroce insistenza del regista) a non cambiare il cupo finale.