Commedia, Horror, Recensione

BEETLEJUICE

TRAMA

Barbara e Adam, vittime di un incidente d’auto, si ritrovano nell’Aldilà: non contenti dell’antipatica famiglia che prende possesso della loro casa, cercano senza successo di spaventarli. Si affidano al demone Betelgeuse per cacciarli.

RECENSIONI

Divertente, bizzarro accostamento farsesco di fantahorror e gag grottesche, di immaginario fantastico fecondo e meraviglia di un viaggio surreale: il racconto originale dello sceneggiatore Michael McDowell (già con Burton per ‘The Jar’ in Alfred Hitchcock presenta), integrato con le rivisitazioni di Warren Skaaren per farne una commedia macabra per tutti, è inventivo nell’ideare una cosmogonia dell’Aldilà con i piedi nell’Aldiqua, fra manuali per infestare e burocrazia del Limbo. L'amore per i mostri da parte di Tim Burton si dichiara definitivamente e il suo talento visivo, felice parto nato dall'unione dell'esperienza alla Disney con la passione per il genere horror, muove i primi passi in un universo quasi da Pop-Art, più precisamente da cartoon. Fondamentale la sezione effetti speciali, con premio Oscar per il notevole make-up, blue screen, stop-motion e animazione di pupazzi: amante dei B-movie dell’orrore e della fantascienza degli anni cinquanta, Burton ne ricrea con successo l’universo fantastico posticcio e a basso costo, con l’aiuto anche del talentuoso Bo Welch alle scenografie. Il successo di pubblico, oltre a generare un serial animato di cui sarà produttore esecutivo, gli permetterà di ottenere i finanziamenti per Batman, sempre con Michael Keaton, qui imprescindibile nell’essere al contempo inquietante e simpaticamente folle: peccato sia più una spalla comica che il vero protagonista. No comment sul sottotitolo italiano che fa del fantasma spassoso, gioioso e vizioso un membro di Porky’s.