TRAMA
Hannelore, logorata dal rapporto di totale dipendenza dal marito malato, decide un giorno di partire, approfittando dell’ospitalità di Günther, un vicino di casa.
RECENSIONI
Sono vicini di casa: lui è ormai solo, avendo appena perso il compagno; lei è esasperata, alle prese con un marito, preda della demenza senile, e con un figlio sposato, ma infelice. Assecondando un impulso improvviso, sorretta dalla sua disperazione, la donna lascia il focolare e segue il suo vicino che si reca nella casa sul Mar Baltico: il film comincia a questo punto e le premesse alla situazione che unisce i due personaggi sono narrate attraverso dei flashback che illustrano il loro passato prossimo. Il graduale avvicinamento tra l'uomo e la donna si convertirà in una sorta di reciproca solidarietà, diventerà, anche attraverso un casto contatto fisico, fonte di un sollievo cercato e chiesto, in un caso almeno, a gran voce (il tentato suicidio della donna). Il film di confezione onesta, non sbaglia i toni, ma affida esclusivamente alla struttura temporale a blocchi la sua peculiarità: senza cercare picchi drammatici di particolare intensità, pone la solitudine dei personaggi (tutti, nessuno escluso) come dato dominante che delimita un piano narrativo in cui non rileva tanto lo sviluppo delle vicende, che è piuttosto scontato, quanto chi siano i personaggi e come vengono alla luce il loro carattere e il loro passato (li scopriamo gradualmente, rivelandosi in pieno solo nel finale).
Premio per la migliore interprete femminile al TFF 2011.
