LA SINDROME DI FRANKENSTEIN

Anno Produzione1991

TRAMA

I giovani coniugi Lillian e Geoffrey si trasferiscono fuori città perché il marito, ottenuta una borsa di studio, possa approfondire le sue ricerche sulle terapie elettrochimiche.

RECENSIONI

Torino ci fa fare la conoscenza col talento indipendente di Fessenden: NO TELLING, suo primo lungometraggio, film che sembra imparentare il fosco clima che vi si respira a quello di un certo Romero, è un intelligente ritratto di coppia in ambiente rustico: le intromissioni esterne che sembrano far incrinare un rapporto coniugale idilliaco porteranno invece allo svelamento dei mostruosi esperimenti del marito. Fessenden dimostra di non badare solo alle atmosfere (il film fa parte di una dichiarata trilogia "horror" con HABIT e WENDIGO) per lo più opprimenti e affidate a sapidissimi dettagli (quegli attrezzi di ferro battuto comprati all'asta paesana appesi al muro), ma cura moltissimo la sceneggiatura, approfondendo i caratteri con grande accortezza, curando moltissimo i dialoghi e dirigendo i suoi attori con bel piglio. Su questa base solida di grande effetto risaltano i raccapriccianti particolari sugli animali usati da Geoffrey per gli esperimenti. Putrefazione, carcasse, budella, topini orridamente sezionati e per finire un agghiacciante tentativo di ibridazione (un cane e un vitello) fanno da corredo a un'opera che dice già della padronanza col raccontare per immagini di Fessenden. Molti non hanno retto e hanno abbandonato la sala prima della fine: chi è rimasto ha applaudito con convinzione.
Nella parte di Alex il percussionista e sound designer David Van Tieghem, musicista per tanti grandi (Talking Heads, Eno, Sakamoto, Laurie Anderson) qui responsabile anche di alcune  tracce musicali.