TRAMA
Un famoso attore da 4 anni senza lavoro conosce, durante un sopralluogo per un film indipendente, una cassiera addetta alla cassa veloce…
RECENSIONI
Offerto nel pacchetto proposto dalla DNC distribuzione al Torino Film Festival, insieme al pernicioso e asfissiante Charlie Bartlett e al gag sottoposto a trattamento OGM Lars and the real girl, 10 items or less è tra i tre il prodotto più interessante per motivi che non siano deteriori. L’ascensore-cinema di Silberling è al solito propenso a bloccarsi tra un piano dimensionale e l’altro e questa volta l’incontro ravvicinato con la realtà spetta al territorio della rappresentazione: un desolante supermercato prossimo (?) a diventare location, un attore, una cassiera; stabilito il contatto tra i due in territorio sospeso, il film prende la strada del road movie, connotazioni metaforiche ovviamente comprese: così il viaggio diviene pretesto di conoscenza per l’uno delle controversie del reale e per l’altra dei sistemi comunicativi e interpretativi da applicare alla realtà, in una sorta di saggio sulla costruzione (finzionale) di sé e della verità circostante. Nulla di nuovo, ma tutto coerente: divertissement autoriale che delle derive metariflessive fa necessità narrativa, incentrato interamente sugli scambi tra i due protagonisti (un Freeman gigione e autoironico, una Vega di sconvolgente quanto dimesso fascino), intenti in dialoghi fluttuanti, tanto quanto i personaggi, tra life e bigger than life. Sottilmente e consapevolmente mieloso e altrettanto sinceramente struggente il finale: i due protagonisti si dicono addio, coscienti che, a film finito, anche la sospensione che ha permesso il loro incontro terminerà e l’ascensore si fermerà a un piano ben definito. Primo caso di film contemporaneamente in sala e disponibile legalmente in rete. spuntano rami nuovi. Come le fronde di un albero. Ma alla fine di un simile percorso, autentico ciclo di morte e rinascita, c’è sempre uno stagno pronto ad accogliere quel pesciolino, desideroso di incarnarsi nuovamente.