TRAMA
Il mondo è in ovazione per un nuovo filosofo comportamentale, creatore dell’ “Eventualismo”. Il suo ghost-writer di discorsi ha la moglie che lo tradisce con un dentista identico a lui. Intanto un disinfestatore scorrazza nel quartiere portandosi a letto le mogli degli altri.
RECENSIONI
Schizzato. Schizofrenico. Labirintico. Demenziale. Intricato. Satirico. Grottesco. Sdoppiato. Circolare. Masturbatorio. Solipsistico..."Eventualistico". Soderbergh si rinnova e sorprende presentandosi come attore principale "woody alleniano" in un racconto immerso nel caos ma non gratuito (fatta eccezione per qualche "insert" comico, fra spot e notiziari assurdi), forse fin troppo pretenzioso (intellettualistico?) e simbolista. Il fulcro tematico è costituito dalle crisi dei sentimenti, dei rapporti di coppia (Sesso, Bugie e Videotape), d'identità, esistenziali, collettive (il bisogno americano di un guru filosofale) o individuali (l'alienazione nel lavoro, in famiglia). Anche le gag più folli hanno carattere allegorico: vedi la figura del disinfestatore dedito prima al sesso poi alla violenza, che attenta alla vita del simbolo-fantoccio curatore di anime. All'insegna dei doppi (non appena fanno la loro comparsa i numeri 1,2,3, si segue da vicino l'esistenza di un "alter ego", oppure "il dietro le quinte", un altro punto di vista di ciò che già si è visto), di vite parallele, dell'inutilità del verbo (dialoghi assurdi, che esprimono il significato prima di proferire la parola; colloqui in giapponese, francese, italiano). E' un'opera ermetica e bifronte: se da un lato dà l'impressione di rincorrere, in modo esibito, la complessità, dall'altro ha l'umiltà (e la simpatia) di immergersi completamente nella farsa demenziale, ricordando molto, in questo binomio, il buon Godard (con tanto di metacinema: Soderbergh che presenta il film; interviste ai protagonisti, addirittura una citazione di Senza Via di Scampo nel subplot spionistico). A livello figurativo vige il pastiche fra video, camera a mano, fast forward e così via. Soderbergh cita anche se stesso, e si dipinge come un simulatore, capace di creare solo sotto pressione. Il tutto si trasforma in uno sguardo satirico sulle paranoie maschili, sulle filosofie da New Age e l'ossessione tutta americana sulla salute (vedi anche Gray's Anatomy).