TRAMA
Porto Said, Egitto: i genitori di Sammy muoiono durante un’incursione aerea. Il piccolo s’incammina verso il Sudafrica, dove vive sua zia.
RECENSIONI
Affascinante racconto di formazione, ricco di rimandi allegorici che Alexander Mackendrick, lontano dal set da cinque anni (dopo il flop di Piombo Rovente), raccoglie in modo anticonvenzionale, in virtù di una dura lezione di vita dove le pagine tragiche, persino macabre (Sammy ammanettato ad un morto!), predispongono alla caparbietà e al coraggio. Che l'unico personaggio degno di fiducia, spassionato e rispettoso nei confronti del piccolo protagonista, sia un fuorilegge (Edward G. Robinson), la dice lunga sulle visioni di un autore che ammanta sempre le sue opere di una (ano)malìa eccitante, mai allineata, per una prospettiva altra sul mondo e le sue logiche: idee ed esperienza si acquisiscono vivendo, non ci sono preconcetti da imparare sui banchi di scuola e l’abito non fa il monaco. Il senso intimo dell’esistenza non avrà più segreti per Sammy nel momento in cui dovrà uccidere, per difendersi, un leopardo, lasciando orfani i suoi cuccioli: il ladro di diamanti gli apre gli occhi sul parallelo con la propria condizione e gli sposta il punto di vista da vittima dell’ingiustizia a porzione di un ecosistema che non riconosce le linee di demarcazione nette fra Bene e Male. Sveglio già di suo, il piccolo Sammy guarda i grandi con sospetto, dritto negli occhi (dei genitori, all’inizio, Mackendrick inquadra solo i piedi): non sanno dire la verità, agiscono con secondi fini (la stessa polizia lo usa per catturare l’amico ricercato), sottovalutano i propri “cuccioli” con un’ingerenza e una presunzione che non concepiscono il dovere di lasciarli liberi di crescere nel loro cammino verso sud. Spartano. È un peccato che la narrazione per immagini non sia sempre all’altezza delle argomentazioni, poco esauriente, chiara (perché Robinson getta via il diamante?), credibile (l’enfasi sulle gesta “epiche” di Sammy e del suo pigmalione), ma c’è anche da tenere conto dell’edizione italiana massacrata dai tagli, per più di quaranta minuti.
