Commedia, Drammatico

PROFUMO DI DONNA

TRAMA

Un giovane soldato ha l’incarico di accompagnare, da Torino a Napoli, un capitano cieco scorbutico e dittatoriale, interessato unicamente alle prostitute.

RECENSIONI

Il romanzo di Giovanni Arpino, “Il buio e il miele”, è il veicolo per una grande prova attoriale di Vittorio Gassman, nei panni che più gli si addicono, di gran figlio di puttana e/ma devastato dal dolore: anche il giovane Alessandro Momo se la cava superbamente, peccato che la sua carriera (lanciata anche da Malizia) si sia interrotta poco dopo la fine delle riprese (è morto in un incidente). L’opera di Dino Risi è più tragica che divertente: nonostante le numerose macchiette, le scene figlie della commedia all’italiana e un Gassman che cavalca furiosamente il suo personaggio sopra le righe e dedito a zingarate, sono i toni drammatici ad averla vinta sin dalle prime battute, forgiando una sinergia inedita, persino controproducente (tenere il piede in due scarpe depotenzia l’effetto di alcune scene). Le note orecchiabili di Armando Trovajoli e l’entrata in campo del fattore “sentimentale” con Agostina Belli convogliano verso una parte finale leggermente aggrovigliata su se stessa, per mancanza di coerenza rispetto a quanto rappresentato sin lì: non è del tutto intellegibile il senso di un’operazione sul “male di vivere”, dove la storia d’amore s’aggancia più per “bisogno” che per maturazione del protagonista, dove il colpo di scena finale, per quanto simile a quello del libro, odora su pellicola di irrisolto compromesso. Poco male: quella firmata da Risi resta un’opera del tutto originale, ricca di spunti di riflessione, con un’accoppiata e un iter che, in certo qual modo, ricordano quelli de Il Sorpasso. Fotografia che predilige gradazioni di marrone.