TRAMA
Sei comici squattrinati pagano un agente teatrale per fare uno spettacolo a Milano, certi della presenza fra il pubblico di un free-lance della popolare trasmissione televisiva “Drive-in”.
RECENSIONI
A distanza di quattro anni dal debutto shakespeariano-in-rock (Sogno di una Notte d'Estate), forte di una casa di produzione (la “Colorado Films”) appena varata con Totti e Abatantuono (che ha un cameo), Gabriele Salvatores ritenta la via del cinema ancorandosi ad un successo (1985) del suo Teatro dell’Elfo, la rivisitazione di “The Comedians” di Trevor Griffiths (1974). Cerca di far respirare aria nuova alla commedia all’italiana, con uno sguardo malfermo al cinema americano da un lato (i ritmi più sostenuti, gli ammiccamenti e il ruolo meno secondario riservato alla tecnica) e, dall’altro, abbracciando la tradizione nostrana nella cura del disegno dei caratteri e nello spazio riservato all’improvvisazione degli interpreti (veri cabarettisti, molti dei quali provenienti dalla sua “factory” teatrale). La sua Milano ricorda l’iperrealistica New York scorsesiana di Fuori Orario (l’ultima notte, gli incontri, le situazioni al contempo grottesche e tremendamente reali), imbevuta dei calori di Brivido Caldo (i sottotitoli con l’orario e i gradi centigradi), della casereccia comicità dell’assurdo di "Drive in" (show televisivo di grande successo negli anni ottanta) e di un insolito sottofondo malinconico ed esistenziale. Priva di gag valide (si salvano i riferimenti alla coppia Spencer Tracy/Katherine Hepburn), l’opera si fa notare per questa dimensione acre, depressa ed allegorica che rende tridimensionali le vicende di un gruppo di comici alla ribalta, apparentemente sconfitti (Paolo Rossi elude il meccanismo perverso del successo a tutti i costi con la filosofia dello “sburz”: straordinario il suo numero vestito da kamikaze), vittoriosi a caro prezzo (i compromessi con la mafia, la coca e la privacy di una moglie messa in ridicolo), vittime di un infantilismo che del gentil sesso percepisce solo l’acida ipocrisia. Musiche jazzistiche di Fred Bongusto.