(dal 1º novembre 2023 al 31 gennaio 2024)
Tutti al cinema! Potrebbe essere questo il sunto di un trimestre positivo per la sala cinematografica, in cui il pubblico ha dimostrato, con la sua presenza, il piacere di andare (tornare?) al cinema a vedere un film. Non siamo ancora ai livelli del pre-Covid, solo a novembre si è riusciti nella difficile impresa, con un miracoloso +5,5% grazie al travolgente successo di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, mentre negli altri mesi si è andati sotto con percentuali superiori al 20%, ma c’è stato comunque fermento e nei confronti della stagione 2022/2023 i numeri sono invece andati a gonfie vele. E non era scontato, perché l’anno scorso a Natale c’era Avatar – la via dell’acqua e quest’anno nessun film si è spinto a quei livelli di incasso.
È stato anche un trimestre strano, a suo modo rivoluzionario, perché sono successe cose inaspettate. La scarsità di film americani, i classici blockbuster, posticipati a causa del lungo sciopero di sceneggiatori e attori, ha steso il box-office statunitense, che vive quasi esclusivamente del prodotto interno, mentre al di qua dell’oceano, dove il cinema si respira a 360° e non si vive solo di blockbuster, non ha frenato la voglia di cinema in sala, anzi. Ha infatti trionfato il cinema italiano con il successo epocale di C’è ancora domani di Paola Cortellesi che ha snidato dalle case intere famiglie, ponendo fine, o comunque interrompendo, le litanie della mestizia nei confronti della morte del nostro cinema e bla bla bla. Ma è successo anche che a gennaio la terza quota di mercato (18,20% dopo Italia e U.S.A.) fosse del Giappone a causa del successo superiore a qualsiasi più rosea aspettativa dei film di Hayao Miyazaki e Wim Wenders. La forzata mancanza di prodotti americani di grande consumo non ha quindi fermato il pubblico che si è riversato verso film d’autore, determinando un box-office mai così sofisticato.
Ma andiamo nel dettaglio dei singoli mesi. Ricordo, come al solito, le preziose fonti: Cinetel, Cineguru, Boxofficemojo, Anec, Cinema in sala e l’esercente Flavio Baldoni. Gli incassi sono al 31 gennaio 2024 e sono specificati tra parentesi dopo il titolo del film o nei riquadri riepilogativi. Tra i film del trimestre sono inclusi anche alcuni titoli usciti a fine ottobre (tipo C’è ancora domani e Anatomia di una caduta) che hanno avuto pieno sfruttamento nel corso del trimestre successivo. Le percentuali sono calcolate rispetto all’anno precedente, quindi, essendo un trimestre di transito, a volte 2022, altre 2023.
NOVEMBRE 2023
Incassi +83,8%, biglietti venduti +79%.
Mese favoloso, come abbiamo già detto in aumento anche rispetto al pre-Covid. Protagonista assoluto C’è ancora domani che aumenta gli incassi settimana dopo settimana grazie a un passaparola prodigioso che lo trasforma in un evento di portata inimmaginabile e diventa, con un totale di € 35.897.154, il nono maggiore incasso di sempre nel nostro paese, a poca distanza dalla versione live action de Il re leone (8° posto – € 37 514 561) e ben sopra Barbie (10° posto – € 32.153.701). Gli altri successi del mese sono il bistrattato Napoleon (€ 7.899.330) e la sorpresa Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente (€ 5.592.444) che con un incasso mondiale di 338,1 milioni di dollari dimostra la vitalità della saga anche senza la presenza di Jennifer Lawrence. La coda lunga di Halloween rende particolarmente gettonato il genere horror che trova la complicità del pubblico con il fenomeno Five Nights at Freddy’s (€ 5.349.526 e 289,3 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 20 milioni di dollari), Saw X (3,5 milioni di euro) che dimostra l’inesauribile vitalità di Jigsaw e Thanksgiving (€ 733.361) che non è una grande successo, ma si comporta ottimamente da film medio, linfa vitale per il cinema che non vive solo di fenomeni ed eventi. Per quanto riguarda l’Italia si distinguono nel mese anche Comandante (€ 3.607.556), Cento domeniche (€ 1.913.751) e La chimera (€ 1.114.555) che cresce gradualmente grazie al passaparola e a una efficace campagna social della regista Alice Rohrwacher. Nel d’essai avanza a piccoli passi grazie al sostegno distributivo, all’interesse del pubblico e al risalto nella stagione dei premi Anatomia di una caduta (€ 1.413.972). Floppa invece The Marvels (€ 3.295.876) che rappresenta, con un incasso complessivo di 206 milioni di dollari, la punta più bassa, almeno a livello economico, dell’Universo Cinematico Marvel e resta ben al di sotto dei 100 milioni di dollari negli States (si ferma a 84,5 milioni di dollari). A incidere sono ovviamente i costi spropositati (220 milioni di dollari). Che sia il tramonto dei cinecomic? Prematuro dirlo, di sicuro occorre un ripensamento.
DICEMBRE 2023
Incassi +9,4%, biglietti venduti +17,5%.
Dicembre deve compararsi con un 2022 in cui il ciclone Avatar – la via dell’acqua, con i suoi € 44.798.349, si pone come un modello inarrivabile, invece il mese ha retto riuscendo a non soccombere al difficile confronto. Merito soprattutto di Wonka (€ 14.594.162), l’unico grande successo made in U.S.A. del periodo (202,1 milioni di dollari negli States e 573,5 in tutto il mondo). Sorprendente anche il risultato di Wish (€ 9.306.208) che in proporzione va molto meglio da noi che negli Stati Uniti (dove ha incassato 63,6 milioni di dollari, solo il 26,1% del totale mondiale di 244 milioni di dollari). Per restare all’animazione, non decolla Prendi il volo (€ 3.159.162), cosa che invece accade negli States (116,2 milioni di dollari). L’Italia punta nel pre-Natale su due titoli, ma deludono sia Adagio (€ 1.157.209) che Santocielo (€ 5.469.463), mentre C’è ancora domani non molla la presa e continua ad attirare spettatori anche durante le festività, consolidando il suo ricco bottino. Si difende Ferrari (€ 3.686.225), ma House of Gucci, a cui è stato paragonato, con i suoi 5,4 milioni di euro resta distante. Il ritorno di Woody Allen con Un colpo di fortuna (€ 2.460.226) riequilibra il disinteresse nei confronti del precedente Rifkin’s Festival (655 mila euro), ma resta comunque sottotono rispetto ai fasti del passato (Match Point incassò, nel 2005, 9,2 milioni di euro). Tra gli altri, svolge il suo lavoro di film medio Aquaman e il regno perduto (€ 5.809.692) che dimezza gli incassi rispetto al precedente Aquaman, ed è così il tutto il mondo (1.157,3 milioni di dollari globali per il capostipite nel 2018 contro i 424,1 del sequel nel 2023). Si distingue anche One Life (€ 2.386.687) che abbraccia un pubblico trasversale, mentre il film d’essai del mese è Foglie al vento (€ 1.283.766).
GENNAIO 2024
Incassi +23,34%, biglietti venduti +27,53%.
In mancanza di un asso pigliatutto e senza film statunitensi acchiappapubblico la parola d’ordine è: spalmatura. Il pubblico non si concentra quindi su un unico titolo, ma si ripartisce su più film. Si temeva molto il mese di gennaio perché sembrava che non ci fossero film sufficientemente forti da reggere il mercato, invece è stato il mese dei colpi di scena, dove chi si presumeva incassasse molto, come 50 km all’ora (€ 2.156.193), delude le aspettative, e chi si pensava invece restasse confinato alla sola nicchia d’essai, come Perfect Days (€ 3.963.491), ha invece fatto il botto. Una piacevole e rigenerante irrazionalità che forse ha messo in crisi alcune strategie distributive, ma ha anche dimostrato come il pubblico, questa entità magmatica troppo spesso sottovalutata e giudicata, alla fine va dove gli pare. Con esiti sorprendenti. Succede quindi che Hayao Miyazaki con Il ragazzo e l’airone (€ 6.636.076), non certo il suo film più facile, superi ogni più rosea previsione e diventi il maggiore successo del regista giapponese nel nostro paese, ma anche che una commedia su cui tutti avevano il fucile puntato come Succede anche nelle migliori famiglie (€ 5.683.745), riporti Alessandro Siani, pur nella sua spiccata regionalità, evidente anche negli esiti al botteghino, al centro dell’interesse del pubblico. Per restare all’Italia, si difendono anche Come può uno scoglio (€ 4.228.146), Pare parecchio Parigi (€ 2.574.336) e I poveri idioti 3 (€ 2.385.217), mentre Enea (€ 1.163.962) sconta la sua autorialità e una certa diffidenza nei confronti di un cinema difficilmente circoscrivibile in un’etichetta e in un target di riferimento. L’assenza di film americani permette poi all’ordinario The Beekeeper (€ 1.841.587) di distinguersi più di quanto avrebbe fatto con maggiore concorrenza e all’altrettanto ordinaria commedia Tutti tranne te (€ 1.931.125) di diventare nel successivo mese di febbraio un campione d’incasso. Iniziano poi a trovare sempre più spazio e spettatori i film in pole position per gli Oscar, come Povere creature! (€ 2.860.039) e The Holdovers (€ 1.278.017). Fanno invece flop Wonder – White Bird (€ 801.257), Chi segna vince (€ 754.211) e Mean Girls (43.350), successo in U.S.A. (67,2 milioni di dollari) mentre da noi solo in fugace uscita tecnica.
BOX OFFICE DAL 1° AGOSTO 2023 AL 31 GENNAIO 2024
Posizione – Film – Incasso – Presenze
1 C’È ANCORA DOMANI – € 35.897.154 – 5.265.848
2 OPPENHEIMER – € 28.115.076 – 3.764.928
3 WONKA – € 14.594.162 – 1.948.031
4 BARBIE – € 12.922.449 – 1.822.986
5 WISH – € 9.306.208 – 1.334.160
6 ASSASSINIO A VENEZIA – € 8.680.568 – 1.461.527
7 NAPOLEON – € 7.900.810 – 1.060.697
8 IL RAGAZZO E L’AIRONE – € 6.636.036 – 901.502
9 THE NUN 2 – € 6.634.401 – 960.620
10 AQUAMAN E IL REGNO PERDUTO – € 5.809.692 – 749.646
Come sempre accade nel secondo trimestre della stagione la top-10 subisce una completa rivoluzione e più della metà dei film che si erano distinti nel I trimestre scende nelle retrovie; quelli che restano in classifica sono: Oppenheimer e Barbie che consolidano i loro straordinari risultati (vengono anche riproposti in sala in vista degli Oscar ma nel disinteresse generale), Assassinio a Venezia, che passa dalla terza alla sesta posizione, e The Nun 2 che scende dal quarto al nono posto.
Per il resto tutte novità: una prima posizione, quella di C’è ancora domani, che nessuno avrebbe mai pensato a livelli numerici così elevati (ricordo che si diceva “potrebbe arrivare anche a 10 milioni di euro se va bene!”), la terza posizione di Wonka, l’unico vero grande successo americano, l’ottimo risultato di Wish, maggiore incasso di animazione, il riscatto di Napoleon, più amato dal pubblico che dalla critica, il successo pazzesco di Il ragazzo e l’airone e a fine classifica la comparsa del cinecomic con Aquaman e il regno perduto, rappresentante di un genere di solito protagonista e invece in (momentanea?) crisi.
Il secondo trimestre della precedente stagione mostrava molte più incertezze: c’era un asso pigliatutto (Avatar – la via dell’acqua), il cinema italiano ci provava ma senza fuochi d’artificio (Il grande giorno, La stranezza, Le otto montagne, Tre di troppo, Me contro te – Missione giungla), il cinecomic aveva più voce in capitolo anche se dava già segnali di stanchezza (Wakanda Forever e Black Adam) e l’animazione si affermava con i soliti noti (Minions 2 e Il gatto con gli stivali 2). Se c’era un film che incassava più di 43 milioni di euro (Avatar – la via dell’acqua), superiore ai 10 milioni di euro ce n’era solo uno (Minions 2), mentre in questa stagione sono ben quattro e l’asso pigliatutto è italiano. Di non così positivo c’è che nessun altro film italiano è riuscito a entrare in top-10, ma è vero anche che la spalmatura del pubblico, come abbiamo visto sopra, ha permesso a più titoli di distinguersi.
A seguire:
IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (02/23_24) – PARTE 2
Buona lettura.